NON CEDIAMO DI UN MILLIMETRO!
Il settore della balneazione attrezzata italiana non intende cedere neanche di un millimetro e rilancia il proprio grido di speranza con un video che incita alla ripartenza.
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Il settore della balneazione attrezzata italiana non intende cedere neanche di un millimetro e rilancia il proprio grido di speranza con un video che incita alla ripartenza.
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SI EVITI DI DISTRUGGERE UN PATRIMONIO DEL PAESE COSTRUITO DA MIGLIAIA DI FAMIGLIE CHE HANNO CREDUTO NELLE LEGGI DELLO STATO.
LA CONCORRENZA SI INCREMENTA AUMENTANDO IL NUMERO DELLE AZIENDE NON SOSTITUENDO I TITOLARI DI QUELLE ATTUALMENTE OPERANTI.
Dopo l'Abruzzo e la Puglia, anche nell'assemblea dei balneari marchigiani siamo tornati a chiedere l'emanazione, senza ulteriore indugio, di una legge che effettui un corretto bilanciamento fra concorrenza e diritti dei concessionari attualmente operanti.
Dall'assemblea regionale dei Balneari Pugliesi che si è svolta a Bari un appello a tutte le Istituzioni, nazionali, regionali e locali affinché si affronti la questione balneare con serietà e senso di responsabilità.
La questione è irrisolta da 13 anni, durante i quali i 7 governi nelle 4 legislature hanno prorogato le concessioni con l'impegno alla riforma della materia sempre differita.
Chiesto un impegno corale delle Istituzioni per salvaguardare un settore di successo del Paese e metterlo nelle condizioni per una sua ulteriore crescita.
Nell'assemblea dei balneari abruzzesi che si è svolta a Pescara abbiamo ribadito la necessità di una legge di salvaguardia delle aziende attualmente operanti e di un modello di balneazione attrezzata efficiente unico al Mondo.
Al fianco dei balneari i Comuni e le Regioni per evitare che venga distrutto il lavoro di famiglie e di imprese.
La Regione Abruzzo è già intervenuta al fianco dei balneari nella causa promossa dal SIB davanti alla Corte di Cassazione a Sezioni Unite avverso le sentenze dell’Adunanza plenaria del Consiglio di Stato.
Si è svolta a Roma presso la sede del SIB in Confcommercio la riunione della Giunta nazionale alla presenza di tutti i Vicepresidenti nazionali e i Presidenti regionali per l'esame della situazione e per decidere le iniziative sindacali conseguenti.
Dopo la Relazione del Presidente nazionale Antonio Capacchione vi è stato ampio ed approfondito esame terminato con decisioni approvate all'unanimità.
Martedì 21 Marzo 2023 alle ore 11.00 presso la sede di Roma si riunirà la Giunta Nazionale del SIB.
La riunione prevede la partecipazione di tutti i Presidenti Regionali per fare l'analisi della situazione e decidere sulle conseguenti iniziative di mobilitazione.
Il Presidente SIB
Tonino Capacchione
Cari amici e colleghi,
risulta che oltre il 30 % delle nostre aziende siano intestate a donne.
È a tutti noto che le donne (mamme, mogli, figlie, ecc.) siano state e sono importanti e decisive nelle nostre aziende: dalle cucine, al bar, all'amministrazione.
Nella giornata odierna il nostro pensiero va ai loro sacrifici e al loro lavoro. Sia per tutti noi motivo per rafforzare, se ce ne fosse ancora bisogno, il nostro impegno e la nostra determinazione nella difesa delle nostre aziende.
Cari amici e colleghi,
il SIB è stato ascoltato nel pomeriggio di ieri in occasione dell'Audizione della X Commissione della Camera dei Deputati nell'ambito dell'Indagine promossa sul Made in Italy.
Ci è stato chiesto un intervento ed eventualmente anche un documento (che alleghiamo) strettamente attinente all'oggetto dell'indagine.
Come è noto, pende una trattativa fra il nostro Paese e la Commissione europea sull'uso delle risorse economiche del PNRR e dei Fondi per la coesione oltre che in materia migratoria.
Una trattativa nella quale la Commissione europea non sembra intenzionata a concedere la flessibilità richiesta dallo Stato italiano.
Rigidità che sarebbe stata ribadita, come da notizie di stampa, anche nella riunione che ha tenuto il ministro Fitto lo scorso martedì 28 febbraio.
L'Europa non è solo mercato e concorrenza ma soprattutto la Patria dei diritti: da quello al lavoro, alla proprietà aziendale alla tutela del legittimo affidamento.
La concorrenza non si fa sostituendo i titolari delle aziende da loro create con soggetti che desiderano impossessarsi delle aziende altrui invece di crearsele da sé.
Né la Costituzione italiana né il Trattato europeo consentono un indebito arricchimento di taluno e un ingiusto ed odioso depauperamento di altri.