TURISMO: SIB, IL MARE IN CRISI
A causa del maltempo gli stabilimenti balneari soffrono:
oltre un milione di presenze in meno sulle spiagge a giugno, migliora luglio,
frenano i consumi, tutto esaurito solo nei week-end,
il Governo fa finta di niente.
A causa del maltempo gli stabilimenti balneari soffrono:
oltre un milione di presenze in meno sulle spiagge a giugno, migliora luglio,
frenano i consumi, tutto esaurito solo nei week-end,
il Governo fa finta di niente.
Sul piano legislativo :
Il comma 23), dell’art. 1, del Decreto Ministero Finanze 10 maggio 1995 ricomprende tra le attività esonerate dal rilascio della ricevuta fiscale e dello scontrino fiscale “le prestazioni di servizi rese dai gestori degli stabilimenti balneari …..”
Domani chi si recherà al mare non pagherà i servizi di spiaggia. Un manifesto affisso all’ingresso dei 10.000 stabilimenti balneari aderenti al S.I.B. Sindacato Italiano Balneari FIPE/Confcommercio spiega le ragioni di questa opportunità che sarà messa in atto in tutte le regioni italiane secondo modalità locali.
“Offrendo una giornata al mare vogliamo rammentare il ruolo positivo che l’impresa balneare svolge nelle vacanze degli italiani” afferma Riccardo Borgo, Presidente del Sindacato”.
Lettini, ombrelloni, sedie a sdraio e cabine gratuite in segno di protesta in 10.000 stabilimenti balneari
Avviata una raccolta di firme per richiedere la solidarietà dei clienti
Chiesto un incontro urgente con il premier Silvio Berlusconi
Apprezziamo la proposta di rinviare dopo il 30 settembre l’inizio dell’anno scolastico e le affermazioni sull’argomento espresse dal Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla” dichiara Riccardo Borgo Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio che associa circa 10.000 imprese balneari.
A TUTTI I COMPONENTI DELLA GIUNTA DI PRESIDENZA
A TUTTI I RESPONSABILI REGIONALI
Cari amici,
Vi rimettiamo il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri ed abbiamo il piacere di comunicarVi che il nostro intervento nei confronti dell'Esecutivo ha sortito l'effetto auspicato visto che nel suo testo non sono state riportate le osservazioni della Bicamerale che si sarebbero rivelate destabilizzanti per la categoria.
Oltre 500 imprenditori balneari provenienti da tutta Italia aderenti al S.I.B. Sindacato Italiano Balneari - Confcommercio e FIBA - Confesercenti hanno manifestato oggi a Roma davanti al Ministero Economia e Finanze per chiedere un regime di moratoria in merito ai canoni demaniali marittimi negli anni 2007-2010.
Roma, 17 maggio 2010
ESTATE 2010: oltre 1.000 stabilimenti balneari rischiano di non poter lavorare
Mercoledì 19 maggio presidio a Roma degli imprenditori balneari davanti al Ministero Economia e Finanze
Chiediamo di incontrare il Ministro Giulio Tremonti per trovare una soluzione condivisa in merito alle oltre 1.000 imprese balneari che questa estate non saranno in grado di iniziare a lavorare per la stagione turistica, con la conseguenza di inevitabili licenziamenti del personale, lunghi tratti di litorale senza servizi ed in uno stato di totale abbandono. Questa la legittima richiesta del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio e della FIBA – Federazione Italiana Balneari aderente a Confesercenti, i principali sindacati di categoria che associano circa il 90% degli stabilimenti balneari italiani.
Martedì notte tutta la costa ligure ha subìto l’ennesimo attacco violento ed improvviso del mare, con danni che ancora una volta sono stati rilevanti sia per le spiagge che per le strutture e le attrezzature.
I nostri associati, che negli ultimi anni hanno dovuto più volte confrontarsi con la violenza della natura e quasi sempre sollevarsi con le proprie forze, stanno mettendo a punto la fotografia esatta di quanto è successo e la quantificazione dei danni.
Già fin d’ora possiamo dire che sono ingenti: le strutture erano già aperte o in via di apertura e ciò ha sicuramente aggravato la situazione. Nel migliore dei casi, è stato vanificato oltre un mese di lavoro di uomini e mezzi per portare al meglio dell’accoglienza spiagge e stabilimenti e, nella peggiore, spiaggia e attrezzature sono quasi del tutto sparite e, con esse, la prospettiva di una stagione che consentisse di vivere del proprio lavoro, legittima aspirazione non solo di chi gestisce una impresa balneare ma anche di ogni cittadino.