Gen
16
2013

'Documento Politico Programmatico' degli imprenditori balneari italiani

Roma, 16 Gennaio 2013

DA PRESENTARE A TUTTE LE FORZE POLITICHE PER L’ASSUNZIONE DI UN IMPEGNO IN FAVORE DEL TURISMO BALNEARE ITALIANO IN OCCASIONE DELLE ELEZIONI PER IL RINNOVO DEL PARLAMENTO NAZIONALE

Le 30.000 imprese turistiche italiane che operano nel settore della balneazione (stabilimenti balneari, camping, alberghi, ristoranti, ecc.) si trovano in uno stato di profondo malessere per la mancata soluzione di problemi vecchi e nuovi.

Gen
11
2013

Nota del Presidente Riccardo Borgo 11 gennaio 2013

 L’eurodeputato Mara Bizzotto, in data 12 novembre 2012, aveva chiesto alla Commissione europea, con interrogazione n. E-10266\2012, se “la legge spagnola sopracitata è compatibile con la direttiva 2006/123/CE” e se “ritiene essa che possa costituire un modello giuridico adatto anche alla situazione italiana, sul quale basare una normativa ad hoc in grado di tutelare il settore dei servizi balneari”.

Gen
7
2013

LIVORNO: COMUNE, OTTO STABILIMENTI BALNEARI APERTI ANCHE NEL PERIODO INVERNALE

Da lunedì 7 gennaio, fino al 20 gennaio gli storici Bagni Pancaldi-Acquaviva di Livorno saranno aperti gratuitamente al pubblico. In questo periodo i cittadini potranno usufruire nelle ore più calde della giornata (dalle ore 10 alle 16) delle strutture dello stabilimento balneare per fini ricreativi e di svago.

Per il secondo anno consecutivo il Comune di Livorno lancia infatti l'iniziativa "Sui Bagni d'Inverno", in accordo con il sindacato nazionale balneari, che vede gli stabilimenti della città aperti a turnazione anche in periodo fuori stagione.

Gen
2
2013

Sentenza Consiglio di Stato TAR Lecce 27 dicembre 2012

Roma 2 gennaio 2013

AI COMPONENTI DELLA GIUNTA DI PRESIDENZA
AI RAPPRESENTANTI REGIONALI

Cari amici,

il Consiglio di Stato - con la sentenza n. 6628 depositata il 27 dicembre 2012 che rimettiamo in allegato - ha rigettato l’appello avverso la sentenza del TAR Lecce n. 678, del 13 aprile 2011, che aveva dichiarato legittima la proroga al 31 dicembre 2015 della scadenza delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative stabilita dall’articolo 1, comma 18, della legge 26 febbraio 2010, n. 25. E’ una pronuncia giurisprudenziale importante e positiva che ci gratifica tutti e, in modo particolare, l’impegno diretto dei colleghi pugliesi, per il significativo riconoscimento della corretta e legittima soluzione al problema delle nostre imprese. Il Consiglio di Stato ha infatti ritenuto, sulla scia di quanto già deciso dalla Corte costituzionale con la sentenza n. 213, del 18 luglio 2011, la legittimità della proroga in

Dic
13
2012

LA PROROGA AL 2020 NON RISOLVE I PROBLEMI DELLA CATEGORIA

La proroga di cinque anni della scadenza delle concessioni demaniali, votata oggi dalla Camera con il così detto decreto sviluppo bis, non risolve certamente il problema di fornire certezze alle 30.000 imprese del settore, ma costituisce, piuttosto, una presa d’atto da parte del Governo sulla necessità di darsi più tempo per costruire una corretta soluzione alle molteplici questioni delle imprese balneari italiane.

E’ quanto affermano in una nota le Associazioni di categoria degli imprenditori balneari: S.I.B. Sindacato Italiano Balneari - ConfcommercioFIBA - ConfesercentiCNA - Balneatori e Assobalneari Italia - Confindustria.

Dic
12
2012

Il ministro Moavero difende gli interessi legittimi della categoria

 Oggetto: incontro con il Ministro Moavero Milanesi in data 12.12.2012

Gentili tutti,

La  presente per informarvi  che ieri, nel  corso dell'incontro ufficiale a Strasburgo con gli europarlamentari  italiani,  il  Ministro degli  Affari  Europei  Enzo  Moavero  Milanesi  ci  ha confermato  che  il  Governo,  pur  mantenendo  una  valutazione negativa  emersa  in sede  di dibattito parlamentare, intende difendere in sede comunitaria la mini-proroga di cinque anni relativa alle concessioni balneari, approvata nell’ambito del decreto sviluppo bis.

Dic
12
2012

AD OSTIA L’ASSEMBLEA DEL S.I.B. LAZIO

 Oltre 300 imprenditori balneari provenienti da tutta la regione hanno partecipato ad Ostia all’Assemblea del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari Lazio – Confcommercio dal titolo: “Ci stanno togliendo anche la dignità”, scenari ed azioni per difendere l’impresa balneare del Lazio.

La discussione sulla proroga delle concessioni balneari immaginata di 30 anni e poi ridotta a 5, ha messo in evidenza posizioni retoriche, ormai incomprensibili, tenute dalla maggior parte delle associazioni ambientaliste e dei consumatori.

Dic
10
2012

LETTERA AI SEGRETARI DEI PARTITI E AI CAPOGRUPPO DELLA CAMERA

Roma, 10 dicembre 2012

Egr. Onorevoli,

la presente per rappresentarVi l’apprensione dei balneari italiani per il rischio di mancata conversione del d.l. 18 ottobre 2012 n. 179 cd sviluppo bis che contiene, ex art. 34 duodecies, una mini proroga di cinque anni delle concessioni demaniali vigenti al fine di consentire la ricerca di soluzioni definitive e più avanzate al grave problema di dare adeguate prospettive di durata alle imprese (stabilimenti balneari, alberghi, campeggi, bar, ristoranti, ecc.) che operano su demanio marittimo.

Dic
7
2012

LETTERA DEI BALNEARI ALLA RAGIONERIA DELLO STATO

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Roma, 7 dicembre 2012

Egr. dr. Mario Canzio,

nella Relazione tecnica emessa dai Suoi uffici sull’emendamento n. 1.800 presentato dal Governo in sede di esame dell’A.S. n. 3533 per la conversione in legge del d.l. 18 ottobre 2012 n. 179, per quanto riguarda la mini proroga di cinque anni prevista dall’art. 34-dodicies delle concessioni demaniali marittime con finalità turistiche ricreative (come riportato da tutti gli organi di stampa), si sarebbe sostenuto che "risulta verosimilmente passibile di essere oggetto di una nuova procedura d'infrazione” e che sarebbe “suscettibile di generare minori entrate" a causa del"tardivo incameramento delle opere realizzate sul demanio marittimo che comporta, quindi, il differimento temporale, per l'intera durata della proroga, dell'adeguamento al valore di mercato dei canoni concessori, relativi ai manufatti incamerati".

 Queste considerazioni hanno provocato un allarme mediatico con conseguente criminalizzazione di un’intera categoria economica che sarebbe rea di conseguire un beneficio ingiustificato con danno erariale immediato.