“Serve un’azione concreta e sinergica da parte dello Stato, affinché il contrasto alla criminalità ed alle violenze perpetrate da organizzazioni malavitose non rimanga esclusivamente di facciata”. Questo il commento del S.I.B. (Sindacato Italiano Balneari) della provincia di Catanzaro a poche ore dall’incendio doloso che ha distrutto l’ennesima struttura balneare della costa ionica catanzarese.
“Non è possibile assistere a tali episodi criminali senza poter reagire”, proseguono dal Sindacato di Confcommercio. “I comunicati stampa di solidarietà, puntuali e oramai divenuti ovvi e banali, non possono più essere l’arma utilizzata per contrastare l’azione ripetuta e sempre più violenta, compiuta da chi rimane troppo spesso libero ed impunito”.
Il S.I.B. denuncia la mancanza di una prevenzione a tali crimini, che negli ultimi anni si sono ripetuti in diversi comuni del catanzarese e in poco più di un mese per la seconda volta a Squillace.
“È pur vero che se un Ente come la Camera di Commercio pubblica un bando sulla sicurezza delle strutture commerciali tramite finanziamento della videosorveglianza ed esclude le strutture balneari, allora si comprende come l’azione politica sia già perdente in partenza.
I tanti imprenditori che investono in strutture balneari sono stanchi di essere vittime predestinate di un sistema che non funziona a livello politico ed istituzionale. È obbligatorio intervenire con grande serietà e determinazione aumentando la potenza investigativa delle forze dell’ordine affinché siano in grado di dare risposte e di consegnare alla giustizia i criminali, ma, ribadiamo, se persino le istituzioni fanno figli e figliastri significa che non c’è più speranza.
Come S.I.B. della provincia di Catanzaro chiediamo dunque un maggiore sforzo dalle istituzioni e dalla politica, perché se questo territorio ha davvero l’ambizione di crescere e divenire competitivo con le altre realtà turistiche nazionali ed internazionali deve essere difeso.
Noi imprenditori, che investiamo tutte le nostre risorse per provare a creare condizioni che agevolino e contribuiscano a tale sviluppo, dobbiamo essere tutelati. Perché gli atti di solidarietà sono solo il vento che spazza via la cenere di ciò che resta delle nostre attività commerciali. E questo non può più essere tollerato”.