Come è noto, pende una trattativa fra il nostro Paese e la Commissione europea sull'uso delle risorse economiche del PNRR e dei Fondi per la coesione oltre che in materia migratoria.
Una trattativa nella quale la Commissione europea non sembra intenzionata a concedere la flessibilità richiesta dallo Stato italiano.
Rigidità che sarebbe stata ribadita, come da notizie di stampa, anche nella riunione che ha tenuto il ministro Fitto lo scorso martedì 28 febbraio.
Ci può essere, pertanto, la tentazione di utilizzare la questione balneare come " merce di scambio " nelle trattative con la Commissione europea.
Dispiace che sia chiesto dal quotidiano della Confindustria ricorrendo anche alla solita falsità dell'inserimento della questione nel PNRR nonostante la smentita sia del ministro Urso nel question time di ieri che della portavoce della Commissione del 23 gennaio u.s..
Ci auguriamo che il Governo non ceda a questa tentazione e non ascolti il canto di queste interessate sirene.
Contrabbandare il nostro turismo per i fondi europei a nostro avviso sarebbe un suicidio per il Paese e delittuoso verso decine di migliaia di famiglie di onesti lavoratori che hanno costruito un modello di balneazione attrezzata che il Mondo ci invidia.
Ci adopereremo affinché non accada.
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