In questi giorni si moltiplicano riflessioni sulle modalità di esercizio delle attività balneari in presenza dell’epidemia virale ancora in corso.
Alcune di queste sono utili, interessanti e logiche mentre altre del tutto fantasiose e irrealistiche.
Riteniamo che, al momento, sia non solo prematuro, ma proprio impossibile fare previsioni perché tutto dipende dall’evoluzione dell’epidemia e che, sia il momento dell’apertura come le possibili modalità di esercizio dell’attività, dipendano dalle Autorità sanitarie pubbliche prima ancora che di quelle amministrative.
Nel contempo, temiamo che siffatte eventuali misure restrittive (come il garantire, da parte dei gestori, che non avvenga alcun contatto fra la clientela) possano impedire, di fatto, l’esercizio dell’attività medesima anche per le conseguenti responsabilità penali, civili ed amministrative.
Siamo pertanto in attesa, come è ovvio che sia, delle determinazioni delle Autorità sanitarie (davvero incoraggianti alcune recentissime dichiarazioni di Illustri suoi appartenenti) ma anche profondamente convinti del ruolo e della funzione pubblicistica della balneazione attrezzata italiana che è sorta proprio per la salute e la sicurezza collettiva.
In questo momento storico è utile ricordare a tutti che la spiaggia e il mare costituiscono, da sempre, luoghi di salubrità fisica e psichica: pensiamo solo all’origine della balneazione attrezzata italiana nei primi decenni dell’Ottocento collegata proprio al contrasto delle malattie dell’apparato respiratorio.
Non c’è alcuna artificiosa contrapposizione fra coloro che intendono aprire, non aprire o aprire più tardi.
Sarebbe una rappresentazione tanto falsa quanto strumentale foriera solo di una deleteria e dannosa divisione proprio quando abbiamo bisogno di tutta la nostra forza e unità.
I balneari, tutti, non vedono l’ora di ritornare non solo a lavorare ma soprattutto a dare il loro prezioso e determinante contributo per la rinascita non solo economica ma anche morale del Paese.
Siamo fiduciosi che questo possa avvenire al più presto.