Il Sindacato al lavoro per ritrovare certezze ed entusiasmo
“L’estate 2017, che sta volgendo al termine, possiamo catalogarla tra le migliori di questi ultimi anni con significativi incrementi sugli arrivi, sulle presenze e nei consumi - dichiara Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio - anche se in molte Regioni ci sono precoci segnali d’autunno che, inevitabilmente, vanno a limare in negativo le percentuali di aumento sul 2016.
Ci fa piacere che, recentemente, il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini abbia sottolineato questi dati e che, nel farlo, abbia richiamato il ruolo fondamentale delle piccole e medie imprese così diffuse nel settore del turismo, in modo particolare, nel comparto balneare.
Ancora una volta si registra la circostanza che per vacanza si intende prevalentemente - se non esclusivamente - quella al “mare”. In definitiva il ‘prodotto mare’ costituisce di gran lunga quello più importante sia da punto di vista della domanda, (italiana ed estera), che dell’offerta turistica del Belpaese. Comparto il nostro che, malgrado vive da troppi anni nell’incertezza (quanto di meno utile serve alle aziende per fare al meglio il proprio lavoro), ancora una volta ha tenuto duro ed ha salvaguardato l’immagine del turismo balneare che, è noto a tutti, a questi alti livelli di qualità e quantità è una specificità tutta italiana.
E lo abbiamo fatto con la piena soddisfazione della nostra clientela. Ce lo ha certificato - da ultimo - una indagine che ad inizio stagione abbiamo commissionato ad un Istituto di ricerca per comprendere quale percezione abbiano gli italiani degli stabilimenti balneari e come valutano i nostri servizi. Il risultato conferma che da parte dell’utenza c’è un forte apprezzamento del ruolo e del rapporto ‘personale’ tra cliente e concessionario: è proprio questo che fa la differenza ed esalta la tipologia di impresa a conduzione familiare.
Poi la sicurezza, in tutti i sensi, in mare e oggi, purtroppo, anche sulla spiaggia. Chi frequenta le nostre spiagge la percepisce in maniera netta e la apprezza quasi come una ‘surroga’ del privato nei compiti dello Stato. Mettendo assieme, quindi, i dati economici di crescita che sono comuni a tutti i settori del turismo con quelli della nostra indagine, è del tutto evidente che ci troviamo di fronte ad un sistema economico che, non solo tira, ma lo fa incontrando la piena soddisfazione della clientela.
Ho la certezza, quindi, che questo sistema, costituito da 30.000 piccole e medie imprese, quasi tutte a conduzione familiare, malgrado le oggettive difficoltà figlie della precarietà, capace di fare importante economia e, nel contempo, di rappresentare un modello di impresa che, oltre che ad essere una specificità tutta italiana, ha un così alto gradimento da parte di milioni di clienti, (i quali rappresentano una importante fetta dell’opinione pubblica), ha il diritto di uscire dalla precarietà, che penalizza gli investimenti e mortifica i giovani, per poter ritrovare certezze ed entusiasmo.
Sappiamo tutti che questa è l’unica ‘benzina di qualità’ da mettere nel motore delle nostre imprese per far crescere ulteriormente e qualificare ancora di più il turismo balneare italiano. E’ necessario, e per questo stiamo lavorando, che non finisca questa legislatura senza che siano fatti passi decisivi per la salvaguardia di queste 30.000 imprese e che sia messo al sicuro il futuro dei 100.000 addetti diretti che ne rappresentano l’immagine e, soprattutto, la vera forza”.