NOTA DEL PRESIDENTE - 3 Maggio 2012

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Roma, 3 maggio 2012

Ho letto con sorpresa le dichiarazioni che Marcello Di Finizio, e non solo lui, ha rilasciato dopo l’incontro con il ministro Enzo Moavero Milanesi il 30 aprile scorso.
Non per i risultati dell’incontro, che ognuno li riferisce, sia per durata che per contenuti, come più gli aggrada.
Chiarisco invece che, per quanto mi riguarda, la delegazione non è stata per nulla una delegazione del SIB - (e chi mai gli ha demandato il compito di svolgere un ruolo sussidiario e/o sostitutivo di quello del Sindacato che rappresento?) - ma una delegazione scelta dallo stesso Di Finizio, di sua fiducia, per partecipare all’incontro che il ministro gli aveva promesso per convincerlo a scendere dalla gru del porto di Trieste.
La presenza del vice-presidente SIB, Graziano Giannessi, è esclusivamente dovuta ad una mia valutazione circa l’opportunità che il mio Sindacato desse un appoggio morale ad un concessionario che, esasperato da una situazione personale aggravata da un contesto come quello del pericolo che dal 2016 le concessioni demaniali possano essere assegnate con gara ad evidenza pubblica, era giunto a mettere in atto atteggiamenti che potevano comprometterne la salute se non l’esistenza.
Se Di Finizio allarga il suo ruolo ad interlocutore sindacale lo può fare come crede e in rappresentanza di chi lo delega.
Non del SIB che, assieme alle altre tre sigle sindacali ed alle Regioni, partecipa a tutt’altro tavolo ed è in attesa che i ministri, come si erano impegnati il 23 febbraio scorso, ne avviino i lavori e presentino proposte concrete perché riteniamo che sia giunto il momento di passare dalle parole ai fatti e di trovare davvero le soluzioni necessarie a salvaguardare il futuro delle 30.000 imprese del nostro comparto.

Riccardo Borgo