Le Nazioni Unite celebrano il 27 settembre la Giornata mondiale del turismo quest’anno dedicata alla crescita inclusiva: “Turism for Inclusive Growth”.
In questa occasione è opportuno ricordare che nel nostro Paese la “vacanza” continua ad essere sinonimo di “vacanza al mare”.
Infatti anche quest’anno, in pieno periodo pandemico, la vacanza ricercata dagli italiani ha visto prevalere il mare (64%) che alla fine ha addirittura quadruplicato la vacanza in montagna (18%) (dati statistici forniti dall’Osservatorio di Confturismo Istituto Piepoli del 13 settembre 2021).
Ma la balneazione non costituisce solo la parte ampiamente prevalente del turismo nostrano è anche quella più inclusiva sia perché riguarda decine di migliaia di famiglie impegnate con dedizione e professionalità a fornire servizi di eccellenza che il Mondo ci invidia sia perché è, fra i diversi segmenti turistici, quello più “nazionalpopolare”: praticato e gradito da milioni di famiglie appartenenti a ogni ceto sociale.
Ecco perché sconcerta il ritardo delle Istituzione nella sua messa in sicurezza amministrativa eliminando ogni fattore di precarietà giuridica ostacolo al suo ulteriore sviluppo e crescita nell’interesse del Paese.