Cari amici e colleghi,
si sta dando ampio risalto alla procedura di infrazione sollevata dalla Commissione europea contro il Portogallo relativamente al diritto di prelazione, ivi previsto, del concessionario uscente in sede di rinnovo della concessione.
Infatti lo scorso 26 gennaio la Commissione europea ha dato notizia che, nel nutrito pacchetto di infrazioni di gennaio, ha deciso di emettere il cd Parere motivato nella procedura di infrazione contro il Portogallo nr. 2020 avviato con la lettera di messa in mora dello scorso 6 aprile 2022.
Sta di fatto che la Commissione europea ha emesso il cd Parere motivato perché il Portogallo non ha neppure risposto alla sua lettera.
Non sono noti i motivi che hanno indotto quel Paese a snobbare la Commissione europea.
Sono però evidenti le differenze sia nelle due procedure di infrazione che nel fenomeno della balneazione.
Per le procedure di infrazione si sottolinea che il nostro Paese, a differenza del Portogallo, ha risposto puntualmente e diffusamente con la lettera del 4 febbraio 2022.
Non possiamo poi non rilevare la profonda differenza della balneazione attrezzata in Portogallo rispetto alla nostra.
In Portogallo poche concessioni con durata assai lunga (fino a 75 anni) e con scadenze sicuramente fra qualche decennio.
In Italia decine di migliaia di concessioni con durata brevissima e con scadenze assai ravvicinate.
È pertanto profondamente sbagliato utilizzare la vicenda portoghese per negare ai balneari italiani la tutela dei loro sacrosanti diritti riconosciuti anche dalla giurisprudenza europea.
Ci aspettiamo che il Governo e il Parlamento non si facciano, quindi, condizionare da informazioni incomplete che rischiano di essere fuorvianti.
Il Presidente Tonino Capacchione