Il Consiglio di Stato, con tre Ordinanze dello stesso contenuto (nn.rr.1813/2024,1814/2024 e 1815/2024), ha affermato che prevale l'interesse privato a continuare l'attività ancorché decaduto dalla concessione non essendo i Comuni nelle condizioni di affidare a terzi il compendio demaniale. Con buona pace di coloro che ritengono abusivi tutti i concessionari attualmente operanti.
Infatti il Consiglio di Stato precisa che: "nel bilanciamento degli interessi contrapposti, perciò, appare preminente quello del privato, tenuto conto che in questo modo sono altresì soddisfatti gli interessi pubblici alla manutenzione dell’area e alla percezione dei canoni demaniali senza soluzione di continuità".
Queste Ordinanze cautelari si aggiungono a quella nr. 3943/2024 dello scorso 30 aprile emessa sempre dal Consiglio di Stato che ha chiarito che è sospesa la messa a gara delle concessioni demaniali marittime vigenti in attesa del pronunciamento della Corte di Giustizia sulla validità dell’art. 49 del codice della navigazione.
Si tratta oramai di un orientamento giurisprudenziale consolidato del Consiglio di Stato affermato anche nell’Ordinanza cautelare nr. 138/2024 del 17 gennaio 2024 e nr. 8010/2022 del 15 settembre 2022.
Siamo in presenza di importanti decisioni della giustizia amministrativa in favore dei concessionari attualmente operanti che però non fanno venir meno sia la necessità che urgenza di un provvedimento legislativo chiarificatore, che continua irresponsabilmente a mancare esponendo a gravi e concreti rischi la parte più preziosa del turismo italiano.