Il Senato ieri ha approvato il ddl Concorrenza che contiene la delega al Governo sulle concessioni balneari.
“Le dimissioni del Governo imponevano, come abbiamo ripetutamente chiesto, di stralciare questa problematica dal ddl concorrenza - ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio - anche perché non rientra nei poteri che la Costituzione ex articolo 61 c.2, riserva a un Parlamento che è stato sciolto”.
Sul punto si ricorda che la questione balneare è estranea al PNRR sul quale il Parlamento può continuare a legiferare. Per quanto riguarda questo aspetto, è certo che la nuova legge sarà solo fonte di contenzioso, anche a livello costituzionale, qualora fosse effettivamente applicata.
A questo proposito giova sottolineare che questa legge, nell'abrogare la legge Centinaio, si limita a delegare il Governo ad emanare decreti legislativi per disciplinare la materia. Per cui il processo legislativo è incompleto e non ancora definitivamente concluso.
“C'è la legge delega, ma senza i prescritti decreti legislativi la stessa è inefficace – ha proseguito il presidente del Sindacato. In mancanza di questi decreti legislativi, infatti, la legge che è stata oggi approvata decade”.
In sede di approvazione il rappresentante del Governo, il Viceministro Gilberto Pichetto, ha dichiarato che, l'emanazione dei decreti legislativi, spetta al prossimo Governo, oltre che per opportunità, anche per ragioni temporali e di procedura (necessità che sugli stessi vi siano i pareri del Consiglio di Stato e delle Camere nonché un Atto di intesa con la Conferenza unificata delle Regioni e Comuni).
Se così non fosse si aggraverebbero i motivi di contenzioso per palese incostituzionalità di decreti legislativi approvati da un Governo e da un Parlamento, come sopra detto, non più nel pieno dei loro poteri.
“Riteniamo comunque che questa legge non vada applicata, ma cambiata perché profondamente ingiusta e pasticciata – ha precisato Capacchone. Per cui la "partita" non è affatto finita! La lotta continua con forza e determinazione. Ricordo l'iniziativa sindacale già decisa dagli Organismi dirigenti e discussa nelle assemblee del 30 maggio e dell'11 luglio scorso. In particolare una giornata di mobilitazione in cui divulgare le ragioni di una lotta per difendere il nostro lavoro e le nostre aziende salvaguardando un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo costruito in decenni di sacrifici e che costituisce un importante fattore di competitività del nostro Paese. Già lo scorso 10 marzo abbiamo dimostrato la nostra forza e determinazione. Come pubblicamente anticipato, se non dovessero venire risposte adeguate dal prossimo Governo e Parlamento, siamo pronti a ritornare a Roma con tutta la forza e la determinazione che la situazione impone”.