Non per polemica, ma per la responsabilità che attualmente rivesto e per la delicatezza della situazione, è doveroso informarvi che nella complessa e articolata manovra economica del Governo, in discussione in questi giorni al Parlamento, non vi è alcuna disposizione normativa che riguarda il nostro lavoro.
Eppure la drammatica situazione odierna, creatasi con i recenti avvenimenti atmosferici che hanno reso ancora più evidente l'assurdità dell'attuale condizione delle imprese balneari, conferma che l'assenza di una prospettiva di durata oltre il 31.12.2020 mette a rischio o impedisce del tutto persino la ricostruzione delle aziende colpite dalla furia distruttiva della natura.
E' sconcertante constatare che nessuna delle questioni, che noi abbiamo insistentemente e ripetutamente sollevato, abbia trovato spazio nei 90 articoli della Legge di Bilancio, né nei 27 articoli del Decreto Fiscale e neppure nei 60 articoli del Decreto Genova (che - come è noto - riguarda diverse emergenze nazionali).
Non vi è nulla per "il superamento degli effetti pregiudizievoli della Direttiva Bolkestein" (come recita il punto 29 del Contratto di Governo); nulla per una diversa durata delle concessioni demaniali vigenti, analoga a quanto previsto dalla legge ligure n.26/2017; nulla per il superamento dei canoni pertinenziali; nulla per evitare lo smontaggio delle attrezzature balneari; nulla per uniformare l'aliquota IVA a tutte le altre aziende turistiche. E si potrebbe proseguire nell'elenco delle vitali richieste per poter continuare a fare il nostro lavoro.
Da giugno abbiamo chiesto al Governo di rinunciare all'impugnativa davanti alla Corte Costituzionale delle leggi regionali liguri emanate in materia a difesa delle aziende balneari: nulla! Abbiamo chiesto ai presidenti della VI Commissione di Camera e Senato di calendarizzare le proposte di legge di iniziativa parlamentare che riguardano il nostro settore: nulla! Abbiamo chiesto ai presidenti della X e VI Commissione di Camera e Senato di essere ricevuti per essere ascoltati (come anticipato dal ministro Centinaio a Rimini) sulle nostre problematiche e proposte: nulla! Insomma nulla di nulla! Nè possono riempire questo vuoto assoluto di iniziativa legislativa le innumerevoli dichiarazioni, di autorevoli esponenti dell'attuale maggioranza e del Governo, di vicinanza e di condivisione alle nostre richieste. In assenza di atti concreti le stesse appaiono sempre più inutili e poco credibili.
Continueremo nei prossimi giorni ad incalzare il Governo e il Parlamento per l'adozione delle iniziative legislative non più differibili e che si passi finalmente dalle parole ai fatti. Nel contempo è opportuno che i parlamentari di ogni schieramento politico vengano sensibilizzati e coinvolti dalle nostre rappresentanze territoriali affinché, con e in questa manovra economica, si ponga finalmente fine allo stato di precarietà e di incertezza di oltre 30.000 aziende balneari italiane e dei 100.000 addetti diretti.
Balneari, Capacchione: ancora nulla di fatto! Bisogna fare presto! Incalzare il Governo e il Parlamento per una soluzione nella manovra di bilancio
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