Dalle indiscrezioni ricavabili dalle bozze informali in circolazione sui contenuti del prossimo decreto legge di aprile, il Governo si limiterebbe solo a fornire la facoltà agli Enti locali di sospendere il pagamento dei tributi locali (TARI, IMU, ecc.) fino e non oltre il 30 novembre di quest’anno.
Se questa disposizione dovesse trovare conferma, è bene che si sappia, fin da ora, che è inaccettabile e inutile.
Inaccettabile perché sarebbe facoltativa e non obbligatoria per gli Enti locali con inevitabili e ingiuste disparità di trattamento fra aziende che operano nei diversi territori.
Inutile il termine tassativo del 30 novembre, perché se il blocco delle attività dovesse malauguratamente protrarsi per i prossimi mesi, le aziende saranno comunque impossibilitate a pagare anche dopo la stagione estiva.
Condizione in cui si troverebbero anche le attività stagionali, come quella degli stabilimenti balneari.
Non si comprende, inoltre, perché si dovrebbe pagare un servizio, come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, del quale non usufruiranno le aziende.
A tal proposito bisogna modificare la norma vigente che prevede solo una sua riduzione e non il totale esonero dal pagamento che sarebbe doveroso per il rispetto del principio giuridico del “chi inquina paga”.