Spiagge libere: dovrebbero avere bagni e bagnini

Lug
25
2017
Il S.I.B Confcommercio spiega che cosa manca e cosa c’è da fare
spiagge libere

Riccardo Padovano, presidente del S.I.B. FIPE/Confcommercio Abruzzo spiega, come dovrebbero essere attrezzate le aree senza concessioni gestite dai Comuni: “Ogni spiaggia libera dovrebbe essere dotata di un chiosco bar, una toilette anche per disabili, una doccia, niente barriere architettoniche, possibilmente un rimessaggio barche e un servizio di salvamento che potrebbe essere finanziato con il 10 per cento dei canoni demaniali che gli stabilimenti erogano alla Regione, dai rigirare ai Comuni di appartenenza delle aree free. Inoltre, su ogni 500 metri di costa dovrebbe essere presente il Sisbi, sistema informatico balneazione sicura, ovvero una sorta di colonnina Sos, con segnale Gps, ad uso dei bagnanti che richiedono soccorso in mare urgente”.
La maggior parte delle spiagge libere sono concentrate nel Teramano e nel Chietino. Ma paradossalmente, quelle maggiormente conosciute e frequentate, Borsacchio, Aderci, Cerrano, sono scarsamente dotate di servizi di salvataggio, in qualche caso totalmente assente come la spiaggia del Borsacchio e in parte la zona del vastese. Intanto sulle spiagge di Pescara e Montesilvano sono state posizionate oltre 200 locandine plastificate e distribuiti cinquemila opuscoli con i consigli utili per affrontare il mare in sicurezza, iniziativa di Asl, Guardia Costiera, Comune e SIB.