Baretta: 'Il periodo transitorio ci sarà, evitiamo inutili polemiche' Il sottosegretario all'economia torna sui recenti attacchi delle associazioni balneari in seguito all'intervista rilasciata a Radio24.
«È assolutamente ovvio che ci sarà un periodo transitorio per le attuali concessioni balneari». Così il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta rassicura la categoria dopo le recenti polemiche scatenatesi in seguito alla sua intervista a Radio24, in cui ha annunciato i contenuti dell’imminente riforma delle concessioni balneari. In una nuova intervista rilasciata a Mondo Balneare, Baretta sottolinea che «tutto il governo ha a cuore la categoria balneare e l’importanza che riveste per il nostro paese, e proprio perché ce l’abbiamo a cuore è necessario che ci si organizzi al meglio nel contesto che la legislazione europea prevede, evitando inutili polemiche». Già ieri il sottosegretario ha pubblicato sul suo sito il file audio e la trascrizione della sua intervista, invitando a «fare valutazioni sul merito». E oggi torna con queste parole sulla vicenda. Sottosegretario Baretta, le sue ultime dichiarazioni sono state fraintese dalle associazioni balneari? «Non abbiamo affatto intenzione di andare contro gli attuali operatori balneari, anzi. Personalmente sono anni che mi batto per una buona riforma e gli operatori lo sanno.
Mi piacerebbe che potessimo disporre di tempi di transizione molto lunghi per le attuali concessioni. Peraltro questo è l’approccio con cui il governo ha affrontato la discussione in sede europea. Tuttavia il quadro giuridico di riferimento è chiaro, con un sentenza europea in arrivo e con una legislazione da cui sappiamo che il passaggio al regime di evidenza pubblica è difficilmente superabile. Per cui, è bene che a questo punto si evitino inutili polemiche e si imposti, tutti insieme (come sta per fare il governo aprendo un confronto con le Regioni) una discussione seria e aperta sul come attrezzarsi insieme a gestire questo passaggio». Si tratta di “evidenze pubbliche con paletti” a favore degli attuali concessionari? «Si! Per questo dobbiamo pensare sin da subito a individuare le condizioni necessarie per creare dei vantaggi a favore degli operatori, come il riconoscimento degli investimenti effettuati, l’indennizzo e un lunghissimo periodo delle nuove concessioni». E il “doppio binario” con periodo transitorio chiesto dalle associazioni prima dell’applicazione della nuova legge sulle spiagge già occupate? «Il governo ha tentato la strada per distinguere le aree libere e quelle già occupate, ma abbiamo incontrato grandi difficoltà applicative. Ma è assolutamente ovvio che ci sarà un periodo transitorio per gli attuali operatori. Stiamo continuando a contrattarlo. Se però è ragionevole chiedere un periodo più lungo possibile, non sono d’accordo con chi pensa che possa essere eterno». La riforma sarà davvero varata dopo la sentenza della Corte UE, come lei ha detto su Radio24? Il ministro agli affari regionali Enrico Costa aveva invece più volte lasciato intendere una possibile pubblicazione prima della sentenza. «Non è detto che occorra per forza aspettare la sentenza. Siamo davanti a un bivio: o facciamo un intervento organico dopo la sentenza, oppure prendiamo posizione con delle linee guida prima della sentenza. Si tratta di una valutazione collegiale del governo. L'ultima parola spetta al ministro Costa che sta coordinando l'azione in merito. Il punto di fondo resta come vogliamo attrezzare il settore balneare a far fronte al futuro. Ecco perché insisto molto sulla valorizzazione degli investimenti fatti e sui criteri con i quali costruire tempi molto lunghi delle nuove concessioni, anche trentennali, introducendo il tema molto importante dell’indennizzo. Confermo l’importanza di tempi di transizione più lunghi possibili, ma occorre individuare condizioni per irrobustire ulteriormente il settore». In definitiva, il contesto della trasmissione radiofonica ha influenzato le sue dichiarazioni? «Al di là della trasmissione radiofonica, vorrei condividere lo spirito con cui il governo sta affrontando il ragionamento sulle concessioni balneari. Uno spirito che vuole organizzare al meglio la tutela dei nostri operatori balneari. Tutto il governo ha a cuore la categoria balneare e l’importanza che ha la categoria del nostro paese, ma proprio perché ce l’abbiamo a cuore è necessario che ci si organizzi al meglio nel contesto che la legislazione europea prevede».
Fonte: MondoBalneare.com