Le 30.000 imprese balneari con 100.000 addetti diretti sono in trepidante attesa di un provvedimento che assicuri la continuità del loro lavoro così importante per l'economia turistica del Paese.
Come è noto, da dieci anni siamo in attesa di un riordino normativo mai effettuato, a seguito di una errata interpretazione della cd direttiva Bolkestein, frutto di una visione banale e provinciale del diritto europeo esclusivamente con sfrenata liberalizzazione con sacrificio di ogni altro diritto: da quello al lavoro alla tutela del legittimo affidamento; dal diritto di proprietà a quello della conservazione dell'identità storico colturale.
A pochi mesi da un'assurda “condanna a morte” di un intero settore economico del Paese (2020) questo cruciale settore economico è completamente paralizzato dall'impossibilità di effettuare i necessari investimenti per affrontare l'agguerrita concorrenza internazionale e persino la ricostruzione degli impianti balneari distrutti dalle mareggiate. C'è il rischio concreto e attuale che circa 3.000 imprese non saranno in funzione la prossima stagione estiva. Sarebbe irreversibile la conseguente perdita di significative fette di turismo in favore dei nostri competitor.
Ecco perché chiediamo una urgente e non rinviabile misura di salvaguardia temporale che metta in sicurezza questo importante segmento del nostro Made in Italy. Chiediamo pertanto un urgente incontro per meglio illustrare e più compiutamente chiarire la "questione balneare" e la condizione di queste imprese costituite non da capitani d'azienda con forzieri ricolmi ma da famiglie di onesti lavoratori che assicurano indispensabili servizi affinché la balneazione si svolga in sicurezza e serenità.
Confidando nella Sua consapevolezza sulla importanza della problematica siamo fiduciosi sull'accoglimento della presente richiesta di incontro.
Questa mattina il Presidente Antonio Capacchione ha scritto al Ministro Toninelli, richiedendo un incontro urgente
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