Da oggi l’assemblea del Senato è chiamata ad esaminare ed approvare il Ddl A.S. nr. 989 “Conversione in legge del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione”.
Facendo seguito alle nostre precedenti e ripetute note sull’argomento (ultima del 24 gennaio nr. prot. 29) la presente per ancora una volta evidenziare e sottolineare l’urgenza della questione dei cd pertinenziali e cioè di alcune centinaia di famiglie di balneari i cui canoni sono ingiustamente alti e insostenibili.
Queste famiglie di balneari rischiano di perdere non solo le loro aziende e il loro lavoro ma anche i loro beni.
E’ urgente e non più rinviabile l’inserimento di una norma di tutela per almeno sospendere gli effetti perversi di un meccanismo di determinazione dei canoni sbagliato.
Pertanto, insistiamo che, nelle more di una doverosa revisione dei canoni demaniali previsto dalla recente disposizione ex art. 1 comma 675 e segg. della legge 30 dicembre 2018 nr. 145, si adotti una moratoria sia del pagamento di siffatti canoni sia dei procedimenti amministrativi di decadenza delle concessioni per il mancato pagamento del canone medesimo.
E’ del tutto insussistente il paventato rischio di assicurare benefici ad autori di gravi illeciti in quanto è, non solo possibile, ma anche opportuno e doveroso salvaguardare queste famiglie escludendo gli autori di illeciti.
E’ pretestuosa la impossibilità di trovare coperture contabili considerata la temporaneità del provvedimento invocato e il superamento di siffatto ostacolo per fattispecie anche meno rilevanti e ben più gravosi.
Giova, infine, ancora una volta ricordare che, nel recente passato, è stata approvata all'unanimità del Parlamento una norma analoga a quella perorata con la presente istanza (art. 1 comma 484 della legge 28 dicembre 2015 nr. 208, così come modificata dall'art. 24 comma 3 octies del decreto legge 24 giugno 2016 nr. 113 convertito nella legge 7 agosto 2016 nr. 160) a conferma della giustezza e necessità di un intervento di moratoria in attesa di quello riparatore.
Confidiamo nella vostra consapevolezza della drammaticità della condizione di queste poche centinaia di famiglie e nel vostro concreto e fattivo impegno affinché si ponga finalmente termine a questa situazione di profonda e intollerabile ingiustizia.
Il Presidente
Antonio Capcchione