Lettera inviata ai senatori della VI Commissione

Nov
17
2018

Abbiamo inviato a tutti i senatori componenti della VI Commissione del Senato una lettera nella quale, ancora una volta, rappresentiamo la gravità e urgenza della questione balneare.
Per facilitare il loro lavoro di esame degli emendamenti, previsto dalla giornata di lunedì, li abbiamo analiticamente menzionati e succintamente illustrati.
Abbiamo, infine, sottolineato l'urgenza di una misura di salvaguardia non differibile, consistente in una lunga durata delle concessioni vigenti nelle more di eventuali approfondimenti anche del cd Tavolo tecnico.
Insomma deve immediatamente scomparire dalle concessioni "la condanna a morte" delle nostre aziende del 31 dicembre 2020.

Egregio Senatore
VI Commissione Finanze
Senato della Repubblica

Oggetto: A.S. nr. 886 – balneari.

Da lunedì 19 sarà chiamato ad esprimere il Suo voto sull’A.S.nr. 886 cd Decreto fiscale.
Su questo provvedimento di legge sono stati presentati numerosi emendamenti che riguardano i balneari italiani.
Alcuni di questi riguardano aspetti importanti anche se parziali della nostra attività (uniformare l’IVA a quelle di tutte le altre aziende turistiche: nnrr. 20.0.53, 25.0.38, 26.0.7; eliminare un anacronistico “salvo conguaglio” sui canoni: nrr. 25.0.28 e 26.0.6; una definizione unica e chiara del concetto di facile e difficile rimozione: nr. 26.0.3).
Altri emendamenti attengono solo ad alcune delle nostre imprese (una lunga proroga per le aziende colpite dalle recenti calamità: nr. 25.0.18; il condono per gli ingiusti canoni pertinenziali: nnrr. 20.0.54, 25.0.11 e 26.0.2; la sospensione dello smontaggio causato da conflitti burocratici: nr. 26.0.4; la sdemanializzazione delle aree che hanno perso le caratteristiche della demanialità: nnrr.20.0.61, 25.0.27 e 26.0.5).
Infine alcuni di questi emendamenti riguardano tutti i balneari su questioni essenziali (esclusione dalla Bolkestein: nnrr. 20.0.60, 25.0.36 e 25.0.37; all’allungamento della durata delle concessioni: nnr. 25.0.18 e 25.0.35; riconoscimento alla scadenza delle concessioni, di un indennizzo pari al valore commerciale: nr. 26.0.1).
Si tratta quindi di norme tutte utili, importanti ed alcune assolutamente urgenti come quelle che riguardano i cd pertinenziali o lo smontaggio.
Ma sopra tutti e tutto vi è la necessità, non più rinviabile, di dare una prospettiva di durata alle attuali concessioni demaniali messa in discussione dalla Direttiva Bolkestein.
A questo proposito il cd contratto di Governo contiene la precisa e inequivocabile volontà politica di un “superamento degli effetti pregiudizievoli per gli interessi nazionali derivanti dall’applicazione della cd Direttiva Bolkestein” (punto nr. 29).
Il Ministro al turismo Gian Marco Centinaio, con il quale vi è una nostra intensa collaborazione e condivisione, ha istituito un “Tavolo tecnico” finalizzato alla redazione di un documento da portare alla Commissione europea.
E’ evidente a tutti che, nelle more di siffatto lavoro di elaborazione e di confronto con le Istituzioni europee, è inderogabile mettere in sicurezza questo pezzo importante della nostra economia assicurando alle imprese del settore una lunga durata delle concessioni demaniali sulle quali esercitano la propria attività.
La forza devastante della natura, che ha infierito sulle coste italiane nelle scorse settimane, ha reso evidente l’assurda condizione di aziende a termine che impedisce, per le numerosissime aziende colpite, persino ogni possibilità di investimento finalizzato al ripristino della loro funzionalità.
Quindi non c’è più tempo da perdere!
Non può più essere rinviata una disposizione normativa che, assicurando una lunga durata delle aziende esistenti impedisca che vadano al macero 30 mila imprese e i 100 mila addetti diretti.
Si tratta di aziende, oltre al 93% a carattere familiare, che forniscono i servizi di spiaggia per la soddisfazione dei clienti italiani e stranieri e che ha creato un elemento caratteristico del nostro Made in Italy.
Una categoria che non è fatta di capitani d’industria dai forzieri ricolmi, ma di famiglie che traggono il proprio reddito e lavoro dalla loro onesta occupazione.
Un intero settore produttivo che il mondo ci invidia e che sta osservando attentamente quanto deciderete di fare nelle prossime ore e giorni con la speranza di chi attende una concreta risposta e non dichiarazioni ormai prive di senso.
Siamo certi che valuterà con la dovuta attenzione e non farà mancare il Suo fattivo sostegno verso imprese e lavoratori che certamente non meritano il trattamento che sinora è stato loro riservato.

Roma,17 novembre 2018

Il Presidente 
Antonio Capacchione