Il grido d'allarme lanciato dai gestori che non possono intervenire autonomamente prima del 1 aprile, ma sarà troppo tardi per fare qualcosa Mai come quest'anno i titolari degli stabilimenti balneari sono in allerta per la prossima stagione estiva. E questa volta non si tratta di destagionalizzazione o di bagarre sui permessi. Il problema è alla radice: manca la spiaggia. Un risveglio a dir poco spaventoso, quello stamattina, per chi con il mare ci vive, dopo aver visto che il bagnasciuga è arrivato a toccare i pali di legno su cui si ergono alcune strutture balneari. Insomma, è finito lo spazio anche per gli ombrelloni. “Sono anni che combattiamo per risolvere. Ma se prima ci lamentavamo del pericolo, oggi dobbiamo fare i conti con il danno ormai compiuto: la spiaggia è sparita” spiegano alcuni titolari di stabilimenti balneari, i quali oltretutto non sono certi che riusciranno ad aprire per la prossima stagione. Al massimo, lo ‘sperano’. A complicare le cose è il fatto che nessuno di loro può fare nulla autonomamente: i regolamenti impongono che fino al 1 aprile non si può far nulla, neanche per difendere eventuali minacce delle mareggiate nei confronti delle strutture, pena la sospensione della concessione. Ma così facendo non ci sarà il tempo materiale per sistemare, per quanto possibile, la spiaggia.
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