Facendo seguito alla nostra del 14 dicembre sull’A.S.nr. 981 cd Legge di Stabilità, la presente per segnalarVi che su questo provvedimento di legge sono stati presentati numerosi emendamenti che interessano i balneari italiani.
In particolare gli emendamenti che riguardano il mondo produttivo che rappresentiamo sono i seguenti:
1) nr. 1.158 Gasparri ed altri e nr. 1.2624 Iannone che stabilisce fra l’altro, una diversa durata delle concessioni demaniali marittime da trenta a cinquanta anni;
2) nr. 1.2105 Romeo; nr. 1.2106 e 1.2107 Gasparri, nr. 1.157 Gasparri nonché nr. 1.2108 Biti che, fra l’altro, allunga la durata delle concessioni demaniali da 15 a 25 anni.
3) nr.1.2626 Iannone sulla qualificazione di opere balneari amovibili per evitare l’incameramento;
4) nr. 1.2627 Iannone sull’indennizzo nel caso di confisca dell’azienda;
5) nr. 1.2628 Iannone sull’attribuzione di quota parte dei canoni demaniali marittimi alle Regioni e ai Comuni;
6) nr. 1.2629 Iannone sulla sospensione dello smontaggio degli impianti balneari a fine stagione;
7) nr. 1.181 Damiani che chiarisce le aree balneari sottoposte della TARI.
Fra tutti gli emendamenti Vi è la necessità, non più rinviabile, di dare una prospettiva di durata alle attuali concessioni demaniali messa in discussione dalla cd. Direttiva Bolkestein.
A questo proposito il cd contratto di Governo contiene la precisa e inequivocabile volontà politica, condivisa, comunque, da tutte le forze parlamentari presenti in Parlamento, di un “superamento degli effetti pregiudizievoli per gli interessi nazionali derivanti dall’applicazione della cd Direttiva Bolkestein” (punto nr. 29).
E’ evidente a tutti che, nelle more di qualsiasi lavoro di elaborazione e di confronto con le Istituzioni europee, è inderogabile mettere in sicurezza questo pezzo importante della nostra economia assicurando alle imprese del settore una lunga durata delle concessioni demaniali sulle quali esercitano la loro attività.
Spetta a Voi valutare quello che merita il Vs consenso.
A noi spetta solo quello di chiedere che li si approvino: sia quelli portanti il nr. 1.158 Gasparri e nr. 1.2624 Iannone che gli altri nr. 1.2105 Romeo; n.r. 1.2106 e 1.2107 Gasparri, nr. 1.157 Gasparri e nr. 1.2108 Biti.
Ciascuno di essi costituirebbe per noi quella “messa in sicurezza temporale del settore” che da tempo stiamo invocando accoratamente.
Come più volte ribadito, la Politica, tutta, sappia che sulla “questione balneare” è arrivato il tempo che si parli solo ed esclusivamente con la voce delle leggi.
La forza devastante della natura, che ha infierito sulle coste italiane nelle scorse settimane, ha reso evidente l’assurda condizione di aziende a termine che impedisce, per le numerosissime aziende colpite, persino ogni possibilità di investimento finalizzato al ripristino della loro funzionalità.
Quindi non c’è più tempo da perdere!
Non può più essere rinviata una disposizione normativa che, assicurando una lunga durata delle aziende esistenti impedisca che vadano al macero 30 mila imprese e i 100 mila addetti diretti.
Si tratta di aziende, al 93,20 % a carattere familiare (qualcuna delle quali sicuramente Lei conosce di persona) che forniscono i servizi di spiaggia per la soddisfazione dei clienti italiani e stranieri e che ha creato un elemento caratteristico del nostro Made in Italy.
Una categoria che non è fatta di capitani d’industria dai forzieri ricolmi, ma di famiglie che traggono il proprio reddito e lavoro dalla loro onesta occupazione.
Un intero settore produttivo che il mondo ci invidia e che sta osservando attentamente quanto deciderete di fare nelle prossime ore e giorni con la speranza di chi attende una concreta risposta e non dichiarazioni ormai prive di senso.
Siamo certi che valuterà con la dovuta attenzione e non farà mancare il Suo fattivo sostegno verso imprese e lavoratori che certamente non meritano un ulteriore rinvio che rischia di essere, a questo punto micidiale, per loro e per il Paese.