La Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2018, che in questi giorni è all’esame del Parlamento, a nostro avviso, non contiene una adeguata difesa della balneazione attrezzata italiana dai rischi derivanti da una visione sbagliata del Mercato unico e del diritto europeo.
Infatti il recepimento della Direttiva europea cd Bolkestein e una sua errata interpretazione hanno determinato la precarizzazione del settore con il venir meno della certezza nella durata dell’azienda balneare italiana e del lavoro di decine di migliaia di addetti.
Si ricorda che la balneazione attrezzata italiana costituisce uno dei settori strategici dell’economia del nostro Paese, fatto soprattutto dalle 30.000 imprese quasi tutte a conduzione familiare, con oltre 100.000 addetti; che il 68% dei vacanzieri sceglie le destinazioni turistiche balneari e ben l’80% sceglie proprio le nostre coste.
Si tratta, quindi, di un pezzo importante non solo della nostra economia ma financo della storia del nostro Paese: una importante espressione del nostro Made in Italy.
Le stime del Piano strategico per il turismo 2017 – 2022 indicano un peso attuale del settore dell’11% circa sul PIL e del 12,5% sull’occupazione mentre le ultime rilevazioni indicano un suo elevato tasso di crescita.
Nella NADEF 2018 si fa riferimento anche alla cd Bolkestein ma, a nostro parere, senza una rivendicazione, chiara e netta, della necessità di tutelare la balneazione attrezzata italiana dai suoi effetti pregiudizievoli.
Infatti si afferma, in modo vago e ambiguo, che “sul piano normativo…. Particolare attenzione verrà data….. alla risoluzione delle problematiche afferenti le concessioni demaniali marittime alla luce della Direttiva Servizi UE (Direttiva Bolkestein) (capitolo IV, punto 3, parte dedicata alle “Politiche del Turismo”, pag. 107).
Sarebbe, invece, necessario una presa di posizione più chiara e vincolante a difesa della balneazione attrezzata italiana dai rischi di un suo smantellamento per l’errata interpretazione e applicazione della cd Direttiva Bolkestein.
Nell’interesse dei balneari e del Paese, ci auguriamo che nell’esame parlamentare siano apportate le dovute correzioni per assicurare al settore quella continuità aziendale che è la condizione per la crescita e gli investimenti.
Sorprende che, proprio in un atto finalizzato ad individuare e porre in essere le condizioni della crescita economica del Paese in questa difficile congiuntura, non sia presa in adeguata considerazione una misura che è solo normativa e quindi a “costo zero” per l’Erario, che suscita immediatamente investimenti ed occupazione.
In definitiva dopo otto anni di inerzia dello Stato centrale, i balneari italiani si aspettano che, finalmente, il Parlamento risolva questo grave problema con l’emanazione di uno specifico atto legislativo.
Confidiamo nel Vs. interessamento. Cordiali saluti.