Facendo seguito alla nostra del 15 gennaio u.s. prot. N. 18, la presente per sottolineare l'urgenza di affrontare e risolvere la “ questione canoni pertinenziali".
Come è noto vi sono alcune centinaia di aziende familiari del settore da troppi anni ingiustamente vessate da un meccanismo di determinazione dei canoni sbagliato e insostenibile.
Nella recente Legge di Stabilità nr. 145 del 30 dicembre 2018 art. 1 comma 675 e segg. è previsto un riesame della disciplina dei canoni demaniali.
Sta di fatto però che, nelle more di siffatta doverosa rivisitazione, c'è il rischio concreto e attuale che queste famiglie perdano le loro aziende e tutti i lori averi.
Ecco perché è urgente un immediato intervento legislativo quantomeno cautelare.
Sull'A.S. nr. 989 cd decreto Semplificazione sono stati presentati numerosi emendamenti che affrontano la questione.
In particolare la riapertura della definizione del contenzioso estendendolo anche a quello amministrativo, non giurisdizionale mediante il pagamento, del 30% in alcuni o del 25% in altri, delle somme dovute e con la sospensione dei provvedimenti sanzionatori nel caso di mancato pagamento (nnrr. 11.057 e 11.059 Gasparri ed altri; 11.058 e 11.060 Nastri; 3.0.58 e 5.0.14 Marti ed altri; 3.0.59 e 3.0.60 Croatti ed altri; 3.0.62 e 3.063 Ciriani ed altri;).
Sollecitiamo che siano approvati.
Il trattamento fiscale complessivo nei confronti dei balneari è assurdamente vessatorio (si pensi solo all'aliquota IVA ordinaria del 22% nel mentre a tutte le altre imprese turistiche è quella speciale al 10% o al pagamento dell' Imu ancorché i balneari siano concessionari e non proprietari del suolo).
Ma a questa condizione generale, riguardante tutti i balneari italiani meritevole di una urgente revisione per renderla equa e sostenibile, se ne aggiunge una particolare riguardante queste poche centinaia di famiglie, cd pertinenziali, che sono costrette a pagare canoni ingiustamente esagerati ed economicamente insopportabili tanto che si moltiplicano i casi di fallimento e di chiusura aziendale.
Ecco perché insistiamo affinché si ponga termine a questa assurda e odiosa situazione in un settore che per troppo tempo è stato sin qui vergognosamente penalizzato e ingiustamente maltrattato.
Siamo certi della Vs. condivisione e confidiamo sulla Vs. concreta iniziativa al riguardo.
Il Presidente
Antonio Capacchione