Firmato il primo contratto collettivo nazionale dei Pubblici Esercizi

Feb
13
2018
nuovo contratto

CONTRATTO
Interessa oltre un milione di addetti di un settore dove operano più di 300mila imprese, con un fatturato di oltre 80 miliardi di euro.
È stato firmato il primo contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti dei settori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e commerciale e del turismo. L'accordo è stato siglato per la parte datoriale dai rappresentanti della Federazione italiana dei pubblici esercizi, di Angem, di Legacoop produzione e servizi, che rappresentano la quasi totalità delle imprese del settore. Per la parte sindacale è stato firmato dai rappresentanti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
L'accordo prevede: aumento in busta paga di 100 euro a regime, rafforzamento dell'assistenza sanitaria integrativa, durata
quadriennale e importanti innovazioni mirate al recupero di produttività costituiscono una base equilibrata dalla quale potremo
tutti assieme lavorare congiuntamente per salvaguardare un mercato nell'interesse di tutti i protagonisti, lavoratori, consumatori e
imprese.
Il nuovo contratto, indipendente e svincolato rispetto ai contratti precedenti, ha un campo di applicazione che interessa: bar, ristoranti, trattorie, pizzerie, pub, mense scolastiche ospedaliere e aziendali, grandi aziende della ristorazione commerciale multi localizzata, imprese della ristorazione collettiva, cooperative della ristorazione, stabilimenti balneari, discoteche, sale giochi, da oggi hanno quindi un nuovo contratto di lavoro di riferimento, autonomo e dedicato solo al settore del fuoricasa italiano.
“Grazie all'impegno e al senso di responsabilità di tutti i firmatari - dice Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe - è stato possibile dare un contratto di riferimento per uno dei settori strategici e di punta del Made in Italy. Siamo certi che le importanti innovazioni previste dal contratto, che garantiranno una maggiore flessibilità operativa, saranno la leva per favorire quel recupero di produttività necessario per sostenere gli investimenti migliorativi e rafforzare lo sviluppo di un settore chiave dell'economia italiana”.