Dichiarazione di Riccardo Borgo, Presidente S.I.B.
Meraviglia la pronta presa di posizione del portavoce del Commissario europeo Barnier, Stefaan De Rynck, per il quale l’eventuale proroga di 30 anni le concessioni demaniali marittime che il Parlamento italiano si accinge a emanare per evitare un colossale e pericolosissimo contenzioso non ''sarebbe compatibile con quanto prevede il diritto comunitario''.
Infatti questa dichiarazione contrasta con quanto più volte dichiarato dallo stesso Commissario al Mercato interno Barnier sulla disponibilità e la collaborazione dei suoi uffici, con il Governo italiano, per ”un congruo periodo transitorio” da assicurare alle imprese esistenti che potrebbero essere danneggiate dall’applicazione della direttiva servizi (dalla lettera del 20 settembre 2010 al Vice Presidente del Parlamento europeo on. Pittella in poi).
E’ evidente la disparità di trattamento fra le imprese turistiche italiane con quelle operanti negli altri Paesi europei che hanno una durata ben più lunga dei sei anni concessi in Italia (in Portogallo 75 anni, in Spagna 30 anni, in Croazia sino a 99 anni, ecc.) così come è evidente il rischio di contenzioso per il venir meno di istituti giuridici quali il diritto di insistenza sui quali le imprese italiane hanno sin qui fatto affidamento.
Ma ciò che rende davvero sconcertante e intollerabile la dichiarazione del portavoce De Rynck è che, a distanza di ben quattro mesi dal suo annuncio, nessuna dichiarazione di contrarietà è stata fatta dal Commissario Barnier su un analogo progetto di legge, il n. 121\000029, che il Governo spagnolo ha varato, che il Parlamento di quel Paese sta approvando e che dispone una proroga (addirittura di 45 anni) per le concessioni demaniali marittime iberiche esistenti.
Anzi su tale progetto di legge la Commissaria europea alla giustizia Viviane Reding si è dichiarata favorevole ponendo l’accento sulla necessità di tutelare la “certezza giuridica per i cittadini e le imprese” (comunicato stampa del 3 agosto 2012).
A questo punto è opportuno che la Commissione europea, prima di avventurarsi in dichiarazioni sconcertanti, chiarisca se i diritti che si intendono tutelare per le imprese spagnole non possano essere garantite anche a quelle italiane e se l’elementare principio di civiltà giuridica della certezza del diritto e del legittimo affidamento valga solo per la Spagna e non per l’Italia.
In allegato ANSA: BRUXELLES BOCCIA IDEA PROROGA CONCESSIONI SPIAGGE