Il presidente Capacchione al G20s: non applicare la Legge di Stabilità espone i comuni all'azione per i danni derivanti dalla lesione del legittimo affidamento e della proprietà aziendale

Set
19
2019
g20s

Il presidente nazionale del SIB-FIPE Confcommercio, Antonio Capacchione, è intervenuto al ‘Summit delle località balneari italiane’ che ricomprende i Comuni con le maggiori presenze turistiche (complessivamente circa 70 milioni), in svolgimento a Castiglione della Pescaia fino a domani 20 settembre.
Capacchione, nel valutare positivamente l'orientamento prevalente di alcuni Comuni ad applicare la disposizione della Legge di Stabilità che ha, appunto, differito di quindici anni la scadenza delle concessioni demaniali marittime, (da Lignano a Cervia; da Riccione a Chioggia; da Vieste a Castiglione della Pescaia; ecc.),
ha sottolineato i rischi corsi da coloro i quali, invece, si attardano ad attuare gli adempimenti imposti dalla legge.
Nel proprio intervento al Summit, il presidente del Sindacato di Confcommercio, anche basandosi su argomentazioni giuridiche, ha illustrato la validità e l’efficacia della Legge di cui si chiede l'applicazione, confermata, del resto, dall'assenza di rituali contestazioni  da parte della Commissione Europea, a distanza di ben otto mesi dal suo varo, e, nonostante le 22 procedure di infrazione su altre disposizioni di leggi nazionali intraprese nel frattempo dall'Unione Europea.
A ciò si aggiunga l’assenza di sentenze nazionali o comunitarie disapplicative della norma sui quindici anni. Capacchione ha, poi,  ricordato che l'orientamento giurisprudenziale delle Corti Europee, oltre che tutelare chi ha fatto affidamento - in perfetta buona fede - nella disciplina legislativa previgente, è particolarmente rigoroso nel proteggere e salvaguardare la proprietà aziendale.

A tal proposito ha citato, a titolo esemplificativo, la sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea del 28 gennaio  2016 (Laezza) e quella della Corte Europea dei diritti dell'uomo del 21 giugno 2018 (Punta Perotti). Entrambe dovrebbero costituire un monito autorevole per i Comuni e i funzionari responsabili del demanio marittimo sui rischi di un contenzioso che risulterebbe, per gli stessi, gravoso nel caso di perdita aziendale.
Capacchione ha concluso il proprio intervento evidenziando la miopia di chi considera il diritto europeo solo nei termini di salvaguardia della concorrenza e non, anche, del legittimo affidamento o della proprietà. Errore che potrebbe costare molto caro a quei Comuni che continuano ad essere colpevolmente inadempienti nell'applicazione della disposizione legislativa.