Sospesi tutti gli accordi sottoscritti fino ad oggi: nessun blocco dei prezzi per la stagione estiva, gli imprenditori sono liberi di aumentare le tariffe dei servizi di spiaggia. In via di definizione un calendario di chiusura degli stabilimenti balneari. In un momento in cui la salvaguardia delle imprese è posta tra le priorità dell'agenda politica del Governo prendiamo atto che la tutela del sistema balneare italiano, composto da oltre 14.000 imprese e che occupa oltre 100.000 addetti, non rientra tra queste. La mancata convalida, a costo zero, di un provvedimento, già approvato all'unanimità dalla Commissione Finanze e Attività Produttive della Camera dei Deputati con il parere favorevole del Governo, che spostava a fine settembre di quest'anno l'applicazione di una norma sui canoni demaniali in attesa di approvarne uno nuovo che, nell'affrontare le complesse tematiche del comparto, risultasse più equilibrato garantendo maggior gettito per lo Stato, e che era già stato sottoscritto con il dipartimento del Turismo e tutte le Regioni, contraddice gli impegni assunti dallo stesso Governo e mette in seria difficoltà un settore, senza ombra di dubbio, determinante nell'ambito del fenomeno turistico del Paese. E' evidente, anche all'opinione pubblica, la contraddittorietà di questo atteggiamento con le dichiarazioni e gli impegni che il Governo ha più volte dichiarato di voler assumere per favorire la crescita delle imprese, lo sviluppo degli investimenti ed il mantenimento dell'occupazione in un momento così delicato per l'economia italiana. Alla luce di questa inaspettata situazione, il Sindacato Italiano Balneari aderente alla Fipe-Confcommercio e la Federazione Italiana Balneari aderente a Confesercenti confermano lo stato di agitazione della categoria e all'unanimità hanno deliberato di: a) sospendere a partire da oggi l'attuazione degli impegni assunti con il Dipartimento del Turismo e le Regioni per quanto riguarda il Protocollo d'Intesa firmato il 25 novembre scorso inerente la riforma dei criteri di calcolo dei canoni; b) sospendere a partire da oggi l'attuazione del Protocollo d'intesa sulla trasparenza sui prezzi ed i servizi offerti dagli stabilimenti balneari sottoscritto con il Ministero dello Sviluppo Economico e la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per lo Sviluppo e la Competitività del Turismo; c) revocare le comunicazioni inviate agli associati finalizzate a garantire l'utilità del blocco dei prezzi nel corso della stagione estiva 2009; d) convocare entro il 20 di aprile le assemblee regionali della categoria per denunciare la crisi del settore ed organizzare una prima iniziativa di protesta: la chiusura di tutti gli stabilimenti balneari nella giornata del 1° maggio.
GOVERNO INAFFIDABILE: BALNEARI, 1° MAGGIO STABILIMENTI CHIUSI
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