Gli stabilimenti balneari sono con l’acqua alla gola: un milione e mezzo di presenze in meno sulle spiagge tra giugno e luglio, frenano i consumi, tutto esaurito solo nei week-end, mentre il Governo sta a guardare.
Segnale negativo per il turismo balneare nei primi due mesi della stagione estiva 2009 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “Negli stabilimenti balneari abbiamo registrato un forte decremento di presenze, circa 1,5 milioni di turisti, e, soprattutto, di consumi”, dichiara Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari che associa circa 10.000 imprese ed aderisce alla F.I.P.E./CONFCOMMERCIO. Solo le località a ridosso dei grandi centri urbani hanno tenuto, viceversa quelle esclusivamente turistiche, oggi, soffrono in maniera maggiore. Giugno peggio di luglio a causa del maltempo nelle prime settimane. Tra le regioni in Toscana sono stati rilevati i risultati ‘migliori’ con -5%, in Campania quelli peggiori con -50% complici le notizie sulla balneabilità delle acque. Per quanto riguarda i turisti stranieri riscontriamo un maggiore flusso di quelli provenienti dai Paesi dell’Est: Russi e Polacchi in testa, ma anche Austriaci, Inglesi, Spagnoli, Svedesi, Norvegesi e Cinesi, in calo Francesi, Tedeschi e Giapponesi ma soprattutto gli Americani. “Anche i consumi in spiaggia, poi, seguono il trend negativo - continua Borgo - complice la situazione economica complessiva e la capacità di spesa delle famiglie italiane che negli ultimi cinque anni si è ridotta fino al 25%. Con questi chiari di luna non mi sento di azzardare previsioni per il mese di agosto, come sempre le condizioni atmosferiche saranno decisive, particolarmente nelle ultime due settimane del mese, quando possono determinare la stagione, anche se sarà molto difficile recuperare un andamento iniziale così negativo”.
“Il comparto balneare è uno degli assi portanti del turismo italiano - prosegue Borgo - la politica degli imprenditori da anni è rivolta a riqualificare e migliorare le proprie strutture con una grande attenzione alla qualità ed alla difesa dell’ambiente. Ma la stagione turistica 2009 caratterizzata da un simbolo negativo, (anche se i dati non sono ancora definitivi), porta con sè i segni non solo della situazione contingente, ma di un malessere che colpisce il sistema turistico italiano nel suo insieme e, inevitabilmente, anche il comparto balneare.
E’ una condizione che deve far riflettere e che impone a tutti, Istituzioni e operatori, uno sforzo comune per invertire la rotta avviando un programma di rilancio e sostegno economico (canoni demaniali, iva, ecc.) oltre che normativo se vogliamo riacquistare competitività e recuperare posizioni e fette di mercato tra i Paesi leader di questo settore.
Le risposte del Governo - conclude il Presidente del S.I.B. - ad oggi, non sono per nulla incoraggianti. Anzi, abbiamo la netta sensazione di una grave ‘sottovalutazione’ delle problematiche che, talvolta, rasenta, da parte di autorevolissimi esponenti del Governo, un incomprensibile ostracismo”.
Presenze sulle spiagge, rispetto allo stesso periodo del 2008, secondo un sondaggio condotto su un campione di imprese balneari italiane aderenti al S.I.B. Sindacato Italiano Balneari:
Giugno 2009 | Luglio 2009 | |
Abruzzo | - 20% | - 25% |
Basilicata | - 5% | - 10% |
Calabria | - 20% | - 10% |
Campania | - 40% | - 50% |
Emilia Rom | .- 25% | - 10% |
Friuli V. G | .- 10% | invariato |
Lazio | - 20% | - 5% |
Liguria | - 5% | - 10% |
Marche | - 30% | invariato |
Molise | - 20% | - 10% |
Puglia | - 10% | - 10% |
Sardegna | - 10% | - 5% |
Sicilia | - 10% | - 15% |
Toscana | - 5% | - 5% |
Veneto | - 10% | - 10 |
* Fonte S.I.B. Sindacato Italiano Balneari