Estate 2005: stagione negativa per le spiagge

Ago
10
2005

Un milione di turisti in meno a causa di crisi economica e situazione atmosferica

Segnale negativo per il turismo balneare: questo il consuntivo dei primi due mesi della stagione estiva 2005. “Sulle spiagge abbiamo registrato una diminuzione di presenze rispetto allo scorso anno che varia dal 5 al 25%, pari ad una flessione di  circa 1 milione di turisti, dichiara Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari che associa circa 10.000 imprese ed aderisce alla F.I.P.E./CONFCOMMERCIO”. La situazione meteorologica instabile e il sensibile calo dei consumi stanno mettendo in seria difficoltà il turismo italiano, in speciale modo quello balneare che dovrebbe lavorare al massimo delle possibilità a giugno, luglio ed agosto. In tutte le 15 regioni bagnate dal mare sono stati riscontrati segnali negativi nei primi due mesi, rimanendo molto lontani dai buoni risultati conseguiti nel 2003, anche per quanto riguarda i turisti stranieri sono tanti quelli che continuano a disertare le nostre spiagge. Eppure le statistiche confermano che il mare è la meta preferita dai turisti, (oltre il 70% di coloro che vanno in vacanza), e lo stabilimento balneare è scelto specialmente dalle famiglie e dai giovani per la molteplicità dei servizi offerti, la sicurezza, la pulizia ecc. Anche quest’anno, poi, assistiamo al turismo ‘mordi e fuggi’, sia gli italiani che gli stranieri vanno al mare preferibilmente nei week-end, quando gli stabilimenti balneari raggiungono le presenze al massimo della capienza, mentre nei giorni feriali le spiagge rimangono semivuote nonostante le numerose promozioni a tariffe ridotte. “Purtroppo non ci sono prospettive migliori per agosto, continua Borgo, i primi giorni, infatti, sono stati caratterizzati da maltempo e da temperature inferiori alla media stagionale. Speriamo che, avvicinandosi il ferragosto, si possa arrivare al tutto esaurito. Diversi i motivi: la difficile situazione economica dell’Italia, (ma anche di molte nazioni europee), la serie di attentati terroristici che scoraggia i turisti stranieri a viaggiare, la forte concorrenza da parte degli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, senza contare l’erosione, costante ma inesorabile, subita dalle spiagge che costringe molti operatori a rivedere ogni stagione la logistica dei servizi”. Anche i consumi risentono pesantemente della congiuntura negativa, la maggior parte dei clienti è sempre molto attenta a spendere poco, (quest’anno c’è stata  una flessione di vendite per gelati, acqua minerale e bibite in generale intorno al 15%). “Il comparto balneare è un elemento trainante del turismo italiano - conclude Riccardo Borgo - la politica degli imprenditori da anni è rivolta a riqualificare e migliorare le proprie strutture con una grande attenzione alla qualità ed alla difesa dell’ambiente. Il comparto balneare rappresenta la ‘cartina tornasole’ del turismo italiano, i dati relativi a questi primi due mesi devono far riflettere per poter programmare gli opportuni interventi e correre ai ripari prima che l’Italia perda competitività e quindi ulteriori posizioni e fette di mercato tra i Paesi leader”.

Presenze sulle spiagge secondo un sondaggio condotto su un campione di 450 imprese balneari italiane aderenti al S.I.B. Sindacato Italiano Balneari:

 

                            Giugno       Luglio       

 

Abruzzo                - 15%          - 15%         

Basilicata             -   5%          invariato               

Calabria              - 25%          - 20%         

Campania            -   5%          invariato     

Emilia Rom.          invariato      - 10%         

Friuli V. G.          -   5%           invariato     

Lazio                    -   10%        -   5%                  

Liguria                   invariato      -   5%                  

Marche                -   5%                   - 10%                  

Molise                  -   5%                   - 10%         

Puglia                  -   5%                   - 10%         

Sardegna               invariato      -   5%                  

Sicilia                   - 10%          -   5%                  

Toscana               invariato      - 10%         

Veneto                - 10%          - 10%         

 

Roma, 10 agosto 2005

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