Il S.I.B. plaude all’iniziativa anche perché gli imprenditori balneari, oggi, vivono un forte stato di forte agitazione: alcuni rischiano di chiudere l’attività prima della fine dell’estate .
"L'intervento del Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in occasione dell'Assemblea nazionale a Roma, ha portato una ventata di ottimismo nella categoria degli imprenditori balneari" afferma Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari che associa circa 10.000 stabilimenti balneari.
Sangalli, infatti, nel suo discorso ha sollecitato il Governo a trovare una soluzione per quanto riguarda gli importi dei canoni demaniali alla luce del Protocollo di Intesa sottoscritto il 25 novembre scorso tra l'attuale Ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, le Regioni e le Associazioni di categoria.
Gli imprenditori balneari, ormai da tempo, vivono un grave stato di agitazione dovuto non solo ai canoni demaniali, ma anche in ordine al regime precario che si registra nell'ambito delle decisioni assunte dalle Autorità concedenti sulla facile o difficile rimozione delle strutture e nelle procedure che sovrintendono il regime delle concessioni demaniali.
Il rischio per la categoria, se al più presto non si troverà una intesa condivisa, è quello che alcuni stabilimenti balneari dovranno chiudere definitivamente, prima della fine dell'estate, perché non in grado di corrispondere gli attuali importi dei canoni fissati dalla legge Finanziaria del 2007. Se a ciò aggiungiamo le incertezze collegate al regime concessorio e le avverse condizioni meteorologiche che hanno condizionato questo avvio di stagione, è facilmente comprensibile l'attuale stato d'animo degli imprenditori: un grande apprensione perché non hanno alcuna certezza per il proprio futuro e quello dei dipendenti.
"Un sentito ringraziamento al Presidente Sangalli che ha dimostrato di avere a cuore le sorti dei balneari, conclude Borgo, e che ha persuaso il Sindacato a rinviare l'attuazione di alcune giornate di protesta con la sospensione dei servizi di spiaggia, ma è assolutamente necessario arrivare ad una soluzione il prima possibile. Confidiamo che l'Esecutivo del Governo ed il Parlamento trasformino in provvedimento legislativo il Protocollo di Intesa che costituisce, oggi, l'unico strumento in grado di allontanare il pericolo di chiusura di alcune imprese balneari, con la conseguenza di un aumento della disoccupazione e con grave danno all'immagine turistica del Paese".
Roma, 24 giugno 2009
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