TURISMO: SIB, IMPRESE BALNEARI RECUPERARE COMPETITIVITA’

Ott
4
2005

Canoni demaniali marittimi il nodo da sciogliere...

“Come ogni settore che vive un momento di difficoltà dovuto ad una recessione che si fa sentire sempre più, anche le imprese balneari hanno bisogno di certezze e di stimoli”. Queste le dichiarazioni di Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio che associa circa 10.000 stabilimenti balneari, dopo l’allarme lanciato dal Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, sulla crisi del turismo italiano. “Le statistiche ci dicono che la stagione turistico-balneare 2005 è stata negativa sulle nostre spiagge - continua Borgo - sia per le presenze che per quanto riguarda i consumi, e questo deve far riflettere perché il comparto balneare, (grazie ad una offerta italiana che per qualità e quantità dei servizi non ha eguali nel Mediterraneo), costituisce un elemento fondamentale per il nostro turismo. Prioritario, oggi, per la categoria è quello di uscire dall’incertezza dei canoni demaniali marittimi, manca, infatti, meno di un mese alla scadenza dell’ultima proroga in Parlamento, utile per la definizione di un decreto di revisione dei canoni demaniali marittimi alternativo all’aumento del 300%, come previsto dalle legge Finanziaria 2004. Siamo pronti a sederci attorno ad un tavolo per affrontare e risolvere con equilibrio il problema. Per anni abbiamo pensato, e purtroppo creduto, che bastasse essere il Bel Paese per risolvere tutti i problemi. Quando ci siamo accorti che c’erano anche altri ”Bei Paesi” siamo rimasti spiazzati e abbiamo cominciato a ‘perdere colpi’. Nel frattempo però l’economia mondiale, pur avendo momenti di forte e perdurante sofferenza, si è aperta a nuovi popoli e a nuovi soggetti. Si tratta ora di riconsiderare alcune strategie a partire, per esempio, dall’indispensabile ruolo dello Stato che, senza mettere in discussione le competenze regionali, si metta alla testa di un sistema che deve recuperare competitività non solo, o almeno non soltanto, in termini di prezzi, ma anche per la qualità delle comunicazioni, delle infrastrutture, della quantità e qualità dei servizi, della promozione. Un sistema in cui pubblico e privato lavorino assieme per raggiungere gli stessi obiettivi. I momenti difficili si superano anche con la voglia di migliorarsi alzando in positivo il livello della competitività. Certo non sarà facile, ma per provare a riuscirci occorre cominciare a lavorare senza attendere altro tempo”.

Roma, 4 ottobre 2005

Info: 06.583921