TURISMO BALNEARE: UNA RISORSA DA VALORIZZARE

Giu
18
2005

Stabilimento balneare o spiaggia libera? Il problema dell’ingresso e la fascia dei 5 metri della battigia...

“Gli imprenditori balneari, sebbene preoccupati dal problema inerente l’aumento del 300% dei canoni marittimi che potrebbe essere risolto da una risposta del Governo sulla riforma della Finanziaria 2004, stanno dedicando la massima attenzione per contribuire a superare l’attuale momento di recessione del Paese arricchendo e migliorando costantemente la qualità dell’offerta dei servizi di spiaggia, dichiara Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio che associa circa 10.000 stabilimenti balneari”. L’obiettivo principale degli imprenditori balneari oggi, però, si scontra con la mancanza di provvedimenti del Parlamento, delle Regioni e/o dei Comuni in grado di rimuovere l’attuale precarietà che caratterizza il regime delle concessioni demaniali marittime, ma che contestualmente individua gli stabilimenti come l’unico strumento in grado di riportare l’attenzione dei flussi turistici nazionali e stranieri verso quel patrimonio di inestimabile valore del quale dispone l’Italia: il mare. All’attuale difficile situazione economica del Paese che si riflette, soprattutto, sulle famiglie italiane, la categoria degli imprenditori balneari intende fare la propria parte sollecitando i turisti a godere delle meraviglie offerte dalle nostre coste con i prezzi dei servizi di spiaggia invariati rispetto allo scorso anno o al massimo aumentati tra il 3 ed il 5%. Malgrado gli sforzi di tutti, però, il momento di apertura della stagione turistica, spesso, è l’occasione per lanciare attacchi alla categoria che sanno tanto di demagogia. Vale la pena di segnalare, in tal senso, quanto avvenuto nell’ultima puntata del programma “Porta a porta” dove in merito al tema delle vacanze sono state fornite informazioni errate e fuorvianti. Nel corso della trasmissione televisiva è stata affrontata la norma relativa alla possibilità di raggiungere la battigia attraverso lo stabilimento balneare, il Consiglio di Stato, con il parere n. 1144 del 14 dicembre 1976, ha dichiarato l’esclusività delle aree demaniali marittime affidate in concessione nei confronti dell’operatore balneare, ed ha ratificato la legittimità della richiesta di un corrispettivo per i servizi offerti all’interno dello stabilimento. Le competenze e le responsabilità per l’esercizio delle funzioni amministrative sui beni demaniali sono previste e regolate, per materia e territorio, dal Codice della Navigazione, dalla riforma del Ministro Bassanini sul decentramento amministrativo e dalle recenti leggi 494/93 e 88/01, per cui anche la destinazione, l’uso ed il raggiungimento della battigia, (fascia dei 5 metri dal mare), attraverso gli stabilimenti non possono essere frutto di interpretazioni, bensì appaiono concetti strettamente legati all’applicazione univoca ed omogenea della normativa vigente. Molto utile per fornire i chiarimenti del caso a chi ancora oggi rivendica l’ingresso libero negli stabilimenti balneari appare la circolare n. 194/83 del Ministero della Marina Mercantile nella quale si chiarisce come eventuali limitazioni all’uso esclusivo degli arenili da parte dei titolari di stabilimenti balneari siano giustificate solo in caso di assoluta assenza nel territorio comunale di spiagge libere. Ecco, dunque, che non sempre e su tutte le spiagge ma solo dove si riscontra questa situazione gli organi competenti potranno procedere a rendere gratuito l’ingresso per il raggiungimento del mare e della battigia. In merito alla fascia dei 5 metri della battigia, le circolari ministeriali indicano questo tratto come possibilità di accesso e controllo sui litorali da parte delle Autorità competenti sul demanio marittimo, resta vincolata a tale destinazione per cui in tutte le Ordinanze Marittime viene ribadito il concetto di divieto di sosta sulla medesima da parte dei bagnanti. Questo tratto di litorale, pertanto, non può essere occupato da nessuno perché è ad uso esclusivo per il passaggio, è del tutto errato, quindi, quanto dichiarato nella trasmissione “Porta a porta” dove si suggeriva ai turisti di prenderne possesso – anche con proprie attrezzature – resistendo al corretto invito da parte dei concessionari balneari a lasciarlo libero, così come previsto dalle norme vigenti. La spiaggia e il mare rimangono oggi il migliore biglietto da visita del turismo italiano, offrono la possibilità di scegliere come organizzare la propria vacanza: chi non vuole pagare nulla portandosi l’attrezzatura di spiaggia può farlo nelle spiagge libere, viceversa chi vuole maggiore confort e usufruire di molteplici servizi può optare per lo stabilimento balneare.

Roma, 18 giugno 2005

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