SVILUPPO: SIB, SPIAGGE NESSUNA PRIVATIZZAZIONE

Mag
7
2011

SVILUPPO: SIB, SPIAGGE NESSUNA PRIVATIZZAZIONE

Il demanio marittimo rimane bene pubblico ed inalienabile

Ad una prima analisi del provvedimento riguardante la balneazione italiana varato ieri dal Consiglio dei Ministri - afferma Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio, pur consapevoli delle possibili criticità, (in ordine, per esempio, alle modalità di affidamento, ad una più chiara definizione dell'oggetto, all'entità del corrispettivo ecc.), non possiamo che rilevare ed apprezzare lo sforzo del Governo, in aderenza all'unanime richiesta del Parlamento, (confermata proprio ieri al Senato con un Ordine del giorno sulle concessioni approvato all'unanimità e accolto dal Governo), di conseguire un punto di equilibrio fra l'uso e la titolarità pubblica del demanio marittimo, che permangono, e il suo utilizzo economico attraverso una maggiore stabilità e certezza per le imprese che vi operano.

Purtroppo alcune reazioni al semplice annuncio, prima di una dettagliata e approfondita conoscenza del provvedimento, rischiano di creare una pericolosa confusione, inutili allarmismi e una contrapposizione ideologica sbagliata.

Non si è in presenza di alcuna privatizzazione delle spiagge - continua Borgo - perchè il demanio marittimo rimane bene pubblico ed inalienabile, è sempre possibile
la revoca e\o la decadenza della nuova concessione demaniale con durata di novant'anni. Anzi una certezza di queste dimensioni può consentire di programmare e realizzare il superamento di quelle "storture" che in alcune città costiere si sono andate consolidando nel tempo e alle quali, nell'interesse di tutti, si potrebbe cominciare a porre rimedio.

Non solo. Le concessioni demaniali marittime attuali già attribuiscono un diritto di superficie che non modifica in nessun modo la necessità di sottostare, qualora richiesto, all'obbligo del rilascio di un permesso a costruire, con i limiti e le garanzie di tutela dell'ambiente contenuti nelle procedure previste dalla pianificazione urbanistica e dal fatto che tutti i litorali italiani sono soggetti ai pareri vincolanti delle Sovrintendenze.

Pertanto - prosegue Borgo - è del tutto errato e gravemente scorretto attribuire alla nuova norma, contenuta nel decreto sviluppo, gli effetti di una appropriazione privata di un bene pubblico, di una edificazione selvaggia, di una sorta di condono o di una svendita  del bene demaniale perchè nel decreto predisposto dal Governo non
vi è nulla di tutto ciò e non vi è alcun nuovo e\o  diverso diritto in favore dei gestori delle spiagge, bensì solo una diversa durata, (relativamente a limitate porzioni del demanio), e un canone ben superiore all'attuale (di mercato e non prefissato per legge).

D'altronde questa diversa durata non fa altro che uniformare le attività balneari a quanto già previsto per altre situazioni analoghe di attività produttiva su beni pubblici, come la
realizzazione e la gestione di parcheggi privati su strade e piazze pubbliche che hanno una durata novantennale, (legge n. 122 del 24 marzo 1989), o la realizzazione di attività commerciali, industriali o  turistiche sul patrimonio pubblico comunale con una durata da sessanta a  novantanove anni, (articolo 27 della legge n. 865 del 22 ottobre 1971).

Le espressioni utilizzate da alcuni - conclude Borgo - quali  "privatizzazione", "cementificazione selvaggia", "svendita", ecc. sono, quindi, completamente destituite da ogni fondamento sia giuridico che reale, e  tradiscono, nella migliore delle ipotesi, un cieco furore ideologico e, nella peggiore, un allarmismo strumentale e un atteggiamento
pregiudiziale verso 30.000 imprese e famiglie.

Riteniamo, invece, che sia necessaria un'analisi di merito, libera da ogni pregiudizio, al fine di avere una corretta valutazione della soluzione prospettata per garantire alle imprese del comparto balneare pari dignità con quelle che operano in altri settori, e per assicurare che anche la balneazione attrezzata italiana continui a fornire, con rinnovata potenzialità, il suo essenziale contributo alla crescita economica e civile del nostro Paese.


Per info: ufficio stampa S.I.B. tel. 06.583921 - 339.4500094