A giugno protesta forte negli stabilimenti balneari
“La disciplina del demanio marittimo, per la rilevanza e la molteplicità degli interessi economici e ambientali che coinvolge, merita maggiori approfondimenti, attenzione e cura”.
È questa l’opinione di Riccardo Borgo, presidente S.I.B., Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe-Confcommercio in riferimento al decreto legge del Ministro Giulio Tremonti sullo sviluppo.
“Siamo convinti – spiega Borgo – che il contenuto ancora non risponde appieno alle aspettative delle 30.000 imprese balneari, né alle necessità ed alle esigenze del turismo italiano. Chiediamo a Governo e Parlamento di intervenire in maniera specifica sulla parte del decreto dedicato al settore per correlare i suoi contenuti ai principi dell’Ordine del giorno approvato all’unanimità dal Senato lo scorso 5 maggio e che impegna l’esecutivo su tre punti fondamentali: proporre alla Commissione europea modifiche volte ad escludere le concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo dalla “direttiva servizi”; valutare ogni più opportuna iniziativa per non penalizzare il settore e i relativi livelli occupazionali, promuovere l’introduzione di una norma transitoria di lungo periodo per garantire il principio della tutela del legittimo affidamento; proseguire nell’impegno di raggiungere un accordo con le Regioni e i rappresentanti delle organizzazioni del settore per la definizione di un nuovo quadro legislativo. Per quanto riguarda la costituzione dei distretti “turistico–alberghieri, nautica da diporto” riteniamo fondamentale completare questa definizione inserendo anche il termine ‘balneari’. Sarà interessante capire quale ruolo avranno gli stabilimenti, attori principali, la cui presenza, ruolo, status giuridico e prospettive di sviluppo non potranno prescindere dalla costituzione dello stesso distretto”.
A tal fine sono stati richiesti incontri con il Ministro Tremonti, con le Commissioni parlamentari che si accingono all’esame del testo del decreto, con le Regioni e con l’ANCI.
“Non tralasceremo nemmeno di chiedere un incontro con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – continua Borgo – al quale vorremmo riportare la preoccupazione per il futuro delle nostre 30.000 famiglie, per l’occupazione del settore, per l’offerta e l’immagine turistica del Paese. Seguiremo con estrema attenzione i lavori parlamentari per la conversione in legge del decreto e, se sarà necessario, a giugno chiuderemo per un’intera giornata gli stabilimenti balneari. Stiamo avviando una campagna di comunicazione volta a riportare il nostro settore nella corretta posizione all’interno del contesto istituzionale italiano – conclude Borgo – in maniera tale da evidenziare i molteplici servizi sociali svolti dalle imprese balneari nei confronti della collettività. La sicurezza sia in mare che sulla spiaggia, il controllo e la salvaguardia dell’ecosistema marino, la responsabilità dell’ordine pubblico, la pulizia degli arenili e, più in generale, la tutela dell’ambiente sono elementi che, con la straordinaria quantità e varietà di servizi offerti, garantiscono l’immagine del turismo balneare italiano apprezzato ogni anno da milioni di turisti e che non ha eguali nel mondo”.
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