RISPOSTA AL SENATORE BALDINI E A QUALCUN ALTRO…

Mar
25
2016

Roma, 24 marzo 2016

RISPOSTA AL SENATORE BALDINI E A QUALCUN ALTRO…

In passato ho sempre evitato di rispondere ad attacchi personali. Ne ho contati tanti, sempre dalla stessa parte, e di variegata natura. Talvolta davvero grevi, a rappresentare l'esatto "peso" di chi li ha lanciati (cuor di leone!) in mia assenza.

Ovviamente non già per mancanza di argomenti e, tanto meno, per mancanza di coraggio o voglia di combattere, ma perché ho sempre pensato che la polemica fa solo male alla causa dei balneari, offre di noi una pessima immagine e rischia di fornire armi e strumenti ai molti che non ci vogliono bene.

Continuerò ad agire in questo modo anche se, lo devo ammettere, uno degli ultimi "assalti" da parte di uno dei più bulimici appassionati del web - teso a buttare ancora una volta nella mischia un Consorzio, nato da qualche anno in provincia di Savona e del quale sono semplice socio, che è formato da oltre 400 balneari per bene e che sta fornendo importanti e apprezzati servizi alle aziende consorziate - mi ha fatto davvero prudere le mani.

Evito inoltre accuratamente la polemica nell’affrontare la vicenda degli atti formali di durata ventennale che qualcuno dei miei più veementi contestatori, infischiandosene del principio "no alle aste", ha furbescamente e semi clandestinamente usato (anche all'insaputa dei colleghi più vicini) per mettere in sicurezza la propria azienda.

Si raggiunge però il colmo quando, sul tema, si cerca di coinvolgere in responsabilità inesistenti la mia organizzazione.

Anche qui, il dovere di tutelare chi ha ritenuto di utilizzare questa opportunità correndone i relativi rischi, supera di molto le facili argomentazioni di risposta. Chi conosce i fatti sa di cosa e di chi si sta parlando e può trarne le conclusioni senza farsi distrarre dallo stridore delle unghie del nostro prolifero fustigatore che scivolano sui vetri.

Ma nessuno, nemmeno costui, che non è neanche uno dei migliori provocatori che abbia conosciuto, riuscirà a farmi dire cose che potrebbero in qualche modo danneggiare i nostri colleghi.

Penso solo a cosa sarebbe successo se fossi stato io, o qualche altro dirigente della mia organizzazione, a continuare ad urlare – da una parte – "no alle aste", additando nel contempo come traditore della causa chi cerca comunque di ottenere per le imprese esistenti un lungo periodo di transizione, e – dall’altra, quatto quatto per evitare troppa pubblicità – utilizzare proprio un sistema di "evidenza pubblica" per portarmi a casa una concessione ventennale!

Altra storia è invece il sorprendente comunicato del senatore Baldini.

Qui una risposta si impone, proprio per la considerazione che ho sempre avuto per lui e per la dolorosa sorpresa del suo duro attacco.

Premetto che, sull'argomento, ho avuto con il senatore un lungo, franco ed acceso colloquio nel quale abbiamo fatto anche un po' di storia della vicenda, ricordandoci fatti e ruoli che non sto qui a riprendere, così come eviterò – per le ragioni di opportunità di cui argomentavo più sopra – di fare commenti sulla sua sorprendente ipotesi di soluzione.

Non che non fosse nota la posizione che da qualche mese il senatore Baldini sta assumendo in concomitanza con il lancio di un movimento politico di balneari da lui fondato. Movimento politico nei confronti del quale la mia organizzazione, diversamente da altre, ha avuto un atteggiamento del tutto neutrale. Anche se da parte mia, e della stragrande maggioranza dei miei dirigenti, non la si condivide o la si ritiene quantomeno inopportuna e velleitaria.

Detto ciò, e ricordato che malgrado questa diversità di opinioni abbiamo sempre invitato il senatore alle nostre manifestazioni unitarie, fornendo una vasta platea ai suoi interventi, voglio rimarcare quale sia stata la causa delle sue accuse: il mio intervento al Forum di Cernobbio, intervento già pubblicato sul sito del SIB.

E' questa di Cernobbio la più importante e mediaticamente seguita manifestazione che Confcommercio organizza ogni anno e che vede la partecipazione di ministri, sottosegretari, parlamentari, tecnici ed esperti di alto livello internazionale.

Lo scorso fine settimana, in una sessione in cui si parlava di turismo, mi è stato chiesto di portare "la questione balneare italiana" all'attenzione di tal vasta e qualificata platea e, per di più, immediatamente prima degli interventi conclusivi del presidente Carlo Sangalli e del ministro Maria Elena Boschi, ovvero nel momento di massima attenzione.

Fatto che ho apprezzato moltissimo e che mi ha davvero fatto sentire la vicinanza della mia "casa madre".

Contrariamente al mio solito, al fine di stare nei tempi e per essere certo di non tralasciare nulla della piattaforma unitaria e delle motivazioni che la giustificano, ho letto l'intervento e, per segnare il passaggio, ho provveduto a consegnarlo ai presenti.

Quindi niente che il senatore Baldini già non conoscesse. Ed è per questo che mi ha molto sorpreso il suo attacco. Certo che Baldini non può pretendere che io abbandoni una linea di rigore e consapevolezza decisa dagli Organismi della mia Associazione, linea avallata da Fipe e Confcommercio alle quali apparteniamo, sintetizzata nei documenti sottoscritti unitariamente con le altre Organizzazioni e che mette al centro del grande impegno del SIB la reale e possibile salvaguardia delle imprese, compresa la mia, senza inseguire la ricerca del facile consenso con proposte che ormai da tempo sono state "colpite e affondate", prima ancora che dalla politica, dalle reiterate sentenze dei TAR, del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale.

Sarebbe certamente meno faticoso e forse più gratificante lasciarsi andare alle proposte demagogiche e agli slogan di facile comprensione, che strappano applausi e scaldano il cuore di colleghi esasperati dall'incertezza e stanchi di attendere, che portano consenso e magari anche tessere ma che ci fanno perdere di credibilità, indebolendo la nostra già difficile azione e – al massimo – possono portare a soluzioni pasticciate, deboli, che invece di dare certezze ci lascerebbero ancora in balia delle sentenze della Giustizia.

Non ce lo possiamo permettere, in gioco abbiamo quanto di più importante può riguardare le nostre famiglie: il nostro futuro e la salvaguardia delle nostre imprese.  Ma fin qui siamo nella diversità di opinioni e di strategia: ognuno sceglie la sua e le diversità, che ci indeboliscono, ci possono stare.

Ciò che da parte mia è inaccettabile sono le conclusioni del senatore: "Borgo accetta l'evidenza pubblica....... fa un regalo a tutti coloro che non vedono l'ora di espropriare le aziende balneari e di metterle a gara.......... si è arreso ad una politica europea punitiva e distruttiva del sistema turistico nazionale".

Questo non lo accetto, nemmeno dal senatore Baldini, perché è contrario alla verità, non trova riscontro in nessun atto mio, nè della mia organizzazione ed è l'esatto contrario di ciò che stiamo faticosamente perseguendo da anni con tenacia e con la massima dedizione, non solo mia, ma di tanti dirigenti sindacali a tutti i livelli.

E anche per il rispetto di quelle migliaia di balneari che in silenzio, come tutti preoccupati ma consapevoli di quanto la situazione sia complicata e le soluzioni difficili, ci incoraggiano, hanno fiducia in noi, ci chiedono sangue freddo e lucidità, temono i semplificatori di professione e i produttori di messaggi apparentemente seducenti ma, purtroppo, fini a se stessi.

Ci arrendiamo? Mi spiace, ma il senatore Baldini non sa più nemmeno di chi sta parlando e di quale feroce determinazione siamo portatori. Le nostre imprese le difenderemo in qualunque luogo sarà necessario farlo, siano tavoli di trattativa o tribunali. E lo faremo, con buona pace di Baldini, con la lucidità, la forza e la rabbia che derivano dalla certezza di batterci per una causa giusta e sino a quando non si troverà una soluzione.

C'è una cosa che in particolare non capisco nelle avventate affermazioni del senatore, tanto più considerando la sua grandissima esperienza: la precisa volontà di colpire una grande organizzazione sindacale senza nemmeno lontanamente considerare quanto ciò possa indebolire la complessiva credibilità, il ruolo e la capacità di tutela del sistema della rappresentatività delle imprese che, piaccia o no, vede nel SIB-Confcommercio un fondamentale protagonista.

Non vedo a chi questa azione possa giovare. O forse si.

Riccardo Borgo presidente SIB