Richieste garanzie per la tutela dell’assetto morfologico costiero.
“Gli imprenditori balneari sono favorevoli a tutti quegli interventi volti a garantire lo sviluppo della nautica da diporto, afferma Emma Pascali Presidente del Sindacato Italiano Balneari Fiumicino aderente a Confcommercio, ma, allo stesso tempo, chiedono che qualsiasi modifica al territorio - che potrebbe potenzialmente arrecare danni all’ecosistema marino - sia concordata con le associazioni di categoria, prima fra tutte quella degli stabilimenti balneari proprio per il fatto che svolgono l’attività sulle spiagge in regime di concessione”. La tesi di paura e ansia sul futuro del turismo balneare del S.I.B. prendono a modello quanto registrato negli arenili circostanti dopo la realizzazione del porticciolo turistico di Nettuno, tanto che oggi, nonostante le assicurazioni garantite dai tecnici attraverso lo ‘Studio di impatto ambientale’, si crea l’insabbiamento del porto di Anzio – rendendolo di fatto inagibile – e la totale cancellazione delle spiagge a sud di Nettuno con un danno di incalcolabile valore sia per gli stabilimenti balneari, sia per l’Amministrazione costretta a spendere ‘fondi pubblici’ per la costruzione di barriere, pennelli ecc. a difesa della costa. Un altro episodio indicativo dobbiamo riscontrarlo a seguito dei lavori per l’allungamento del molo di Fiumicino, al fine di consentire l’attracco dei traghetti per la Sardegna, con la successiva creazione ‘dell’onda anomala’ che colpisce le spiagge di Fiumicino per arrivare addirittura fino a Capalbio. “Il S.I.B. auspica – conclude Emma Pascali – che il Comune di Fiumicino si contraddistingua per essere il primo in Italia ad obbligare la costituzione di un fondo, a chiunque costruirà il porto, a garanzia di tutti quegli avvenimenti, successivi alla realizzazione dello stesso, che dovessero modificare e mettere in pericolo l’attuale assetto morfologico delle coste e dalle gravi conseguenze che subirebbero le aziende turistico-balneari, considerato anche il loro importante ruolo che ricoprono nell’economia del Paese”.
Roma, 22 febbraio 2005