
Con la sentenza nr. 89 depositata ieri sul ricorso del Governo contro la legge regionale della Toscana sulle modalità di affidamento delle concessioni demaniali marittime, la Corte Costituzionale ribadisce il proprio orientamento, costante e uniforme, (affermato con la sentenza nr. 180 del lontano 2010 sulla legge regionale nr. 8/2009 dell'Emilia Romagna):
A) la competenza esclusiva dello Stato nazionale a disciplinare le modalità di affidamento delle concessioni demaniali marittime;
B) la conseguente preclusione delle Regioni a disciplinarle.
La Corte Costituzionale quindi anche con questa sentenza non esclude la possibilità di indennizzi e/o altre tutele per i concessionari uscenti limitandosi a riservarle allo Stato nazionale.
Spetta pertanto al Governo disciplinare correttamente la cd Bolkestein utilizzando anche le facoltà - ex art. 12 - riconosciute agli Stati per "motivi di interesse generale" come la tutela del lavoro, della proprietà aziendale, del legittimo affidamento, ecc..
Tutto ciò che non avviene con il dl 16 settembre 2024 nr. 131 ( legge Meloni) che ha modificato e integrato gli artt. 3 e 4 della legge 5 agosto 2022 nr. 118 (legge Draghi).
Continuiamo a ritenere infatti che l'attuale normativa in materia sia:
a) sbagliata perché non applica correttamente la cd Bolkestein;
b) ingiusta perché non assicura adeguate tutele ai concessionari attualmente operanti;
c) dannosa perché distrugge un modello di balneazione attrezzata efficiente e di successo.
Insistiamo per la sua modifica nell'attesa del decreto interministeriale per gli indennizzi e I canoni sul quale ci riserviamo una compiuta valutazione sul testo definitivo (attualmente all'esame del Consiglio di Stato dopo aver ricevuto la "bollinatura" della Ragioneria dello Stato).
(Allegato Sentenza)