A questo punto è certo che lo stesso verrà approvato, senza modifica alcuna, nelle prossime ore visto i tempi ormai ristretti per il suo varo da parte del Parlamento.
Contiene solo due delle dieci proposte da noi ripetutamente e insistentemente avanzate in queste settimane di intensa e frenetica iniziativa sindacale: la sospensione dell’obbligo dello smontaggio delle attrezzature balneari per i prossimi due anni e una nuova scadenza delle concessioni demaniali.
Su quest'ultima il Governo ha parzialmente recepito la nostra proposta.
Come si ricorderà, avevamo chiesto da 30 a 50 anni di ulteriore durata delle concessioni in ragione di diverse fattispecie: il Governo ha ritenuto di concederci un differimento della scadenza di soli 15 anni a partire dall’entrata in vigore della legge e cioè dai primi giorni del prossimo anno.
Per cui la quasi totalità delle concessioni demaniali marittime ad uso turistico ricreativo andrà ora a scadere nel gennaio 2034.
A nostro avviso sarebbe stato rilevante una diversificazione delle scadenze per meglio e più puntualmente rispettare quanto indicato dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea, con la nota sentenza del 14 luglio 2016 Promoimpresa.
Ciononostante, riteniamo che la norma appena varata sia conforme e non in contrasto con questa decisione, perché finalizzata a realizzare quella tutela del legittimo affidamento in favore dei concessionari che hanno confidato nella normativa previgente riconosciuta proprio dalla sopra menzionata sentenza della Corte comunitaria.
Siamo comunque certi che, se dovesse essere necessario, il Governo e il Parlamento saranno pronti a chiarire ed eventualmente integrare questa norma al fine di rendere questa nuova durata effettiva e non illusoria.
Delude che non siano state recepite le altre nostre proposte per le quali ne abbiamo sottolineato l’urgenza: dalla eliminazione dei canoni pertinenziali alla riduzione dell'aliquota Iva; dall'eliminazione dell'articolo 49 del Codice della Navigazione alla definizione della facile e difficile amovibilita, ecc..
Fra queste amareggia, soprattutto, il mancato accoglimento della proposta volta ad avviare la soluzione del problema dei pertinenziali.
Ecco perchè, la nostra lotta riprenderà, già nei primi giorni del prossimo anno, proprio dalla necessità di eliminare questa intollerabile ingiustizia.
Sconcerta, poi, che ai balneari non sia stata riservata la stessa attenzione avuta nei confronti degli ambulanti per i quali si è assicurato l'esonero definitivo dalla Direttiva Bolkestein.
E’ francamente incomprensibile che il Governo abbia ‘partorito’ una inaccettabile disparità di trattamento che tradisce un intollerabile quanto ingiustificato pregiudizio negativo nei confronti delle 30.000 famiglie di balneari italiani.
Si avverte, pertanto, che la nostra battaglia per la totale e definitiva disapplicazione della Direttiva Bolkestein ai balneari italiani continuerà fino al conseguimento di un obbiettivo che riteniamo sacrosanto per salvaguardare un patrimonio di eccellenza del nostro ‘Made in Italy’.
Corre l’obbligo ringraziare tutte le Forze politiche, di maggioranza e di opposizione che, in modo pressoché unanime, si sono impegnate per la tutela, ancorchè risultata incompleta e parziale, del lavoro e dei sacrifici di migliaia di onesti lavoratori quali sono gli imprenditori balneari italiani.
Una menzione particolare va fatta alla passione politica del Ministro del Turismo Gian Marco Centinaio e alla perizia tecnica del suo Ufficio legislativo, egregiamente diretto dal dr. Marco Penna, che hanno permesso il conseguimento di questi risultati.
Un grazie speciale va a tutti i balneari che continuano instancabilmente a lottare per la salvaguardia del proprio lavoro e, con questo, di un importante fattore di crescita, non solo economica, del nostro Paese.
Infine, a nome del S.I.B. FIPE/Confcommercio, l’occasione è gradita per augurare, a tutti i balneari e alle loro famiglie, un sereno Natale e un felice Anno Nuovo.
Il Presidente
Antonio Capacchione