Causa aumento dei canoni demaniali molte aziende rischiano di non aprire i battenti nel 2008. "La Commissione Bilancio della Camera non ha neanche esaminato l'emendamento 58.012 alla legge Finanziaria 2008, afferma Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente alla Confcommercio, malgrado fosse stato segnalato in positivo al Parlamento sia dai partiti di maggioranza che di opposizione. Fermamente voluto dal nostro Sindacato avrebbe consentito di salvare un numero consistente di imprese turistico-balneari alle quali, proprio in questi giorni, viene richiesto il versamento dei canoni demaniali marittimi con incrementi che variano da +500% a +1.500% e che avranno come conseguenza la chiusura di molte di loro. I circa 10.000 imprenditori aderenti al S.I.B. sono seriamente preoccupati per il proprio futuro e chiedono con forza che per l'aggiornamento dei canoni demaniali venga utilizzato il criterio della concertazione al fine di trovare un metodo che non comporti l'uscita dal sistema di nessuna azienda. Chiediamo, poi, continua Borgo la convocazione di quel Tavolo tecnico, istituito per legge dall'anno 2003, ma che non si è mai riunito malgrado le nostre ripetute sollecitazioni. Questo Tavolo, coinvolgendo Stato, Regioni, Comuni e Sistema delle Imprese, dovrebbe, tra l'altro, mettere mano ad una nuova disciplina del "demanio turistico", (il Codice della Navigazione che è del 1942 appare ormai vetusto e superato dai bisogni della collettività), in grado di garantire allo Stato un gettito adeguato ed alla categoria di offrire servizi migliori e più vicini ai bisogni del Consumatore, rafforzando ulteriormente, anche in termini di qualità, il ruolo del turismo balneare all'interno del sistema turistico italiano".
Natale molto amaro per gli imprenditori balneari
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