Lettera ai Ministri Piero Gnudi ed Enzo Moavero Milanesi

Nov
3
2012

dott. Piero Gnudi

Ministro Affari Regionali, Turismo e Sport

via della Ferratella in Laterano, 51

00184 ROMA

 

prof. Enzo Moavero Milanesi

Ministro Affari Europei

piazza Nicosia, 20

00184 ROMA

 

Roma, 3 novembre 2012

Egregi Ministri,

abbiamo accolto con piacere la notizia che la prossima settimana avrete un incontro con la Commissione Europea con l'obiettivo di portare con forza la voce del Governo italiano a rappresentare sia la specificità del turismo balneare italiano sia l'esigenza di trovare una soluzione al dramma di circa 30.000 imprese e famiglie italiane che, dal 2016, rischiano di ritrovarsi senza lavoro e senza futuro. Lo abbiamo apprezzato ancora di più in quanto è stata una decisione presa dopo che è stato fermato l'iter procedurale per l'approvazione dello schema di decreto legislativo recante revisione e riordino della legislazione in materia di concessioni demaniali marittime i cui contenuti ci hanno enormemente allarmato e sui quali abbiamo, da subito, manifestato il nostro totale dissenso. In questa decisione crediamo abbia influito anche la proposta di legge recentemente approvata dal Governo spagnolo che regolamenta situazioni analoghe a quella italiana e che può rappresentare un utile riferimento.

Nei mesi scorsi noi stessi abbiamo incontrato i massimi funzionari della Direzione Generale Mercato Interno e Servizi e ne abbiamo tratto la netta sensazione che sia quanto mai necessaria una forte azione politica del Governo italiano per evitare che l'intero sistema del turismo balneare si vada a distruggere all'interno di un maxi frullatore costituito da migliaia di evidenze pubbliche che, è certo e qualunque ne sia il risultato, daranno vita ad un contenzioso infinito che, tra le altre conseguenze, avrà il drammatico blocco di ogni investimento per almeno 10 anni.

Vi rivolgiamo quindi signori Ministri, un forte appello affinché sia portato ai Commissari europei (crediamo ovviamente che quello sia il livello dell'interlocuzione) la realtà di un dramma sociale ed economico che, se non risolto, rischia di compromettere, da subito, un sistema turistico come quello balneare sul quale, facendo leva sulla certezza delle leggi italiane, le nostre famiglie hanno investito capitali e lavoro. In altri termini quelle imprese per noi rappresentano tutto: passato, presente e futuro.

E' proprio per queste ragioni che si tratta di un tale dramma sociale che mette a rischio oltre 100.000 posti di lavoro (le nostre famiglie) che non può essere sottovalutato dal Governo europeo e, tanto meno, da quello italiano.   

Abbiamo anche notizia che le Istituzioni locali - regioni, province e comuni - tramite i loro delegati nazionali, hanno manifestato il desiderio di poter essere presenti all'incontro.      

Pur nella consapevolezza che la soluzione di problemi di tale importanza possono essere più proficuamente affrontati in riunioni ristrette, dove sia possibile un confronto sul merito dei problemi e delle soluzioni, ci sembra assolutamente opportuna la loro, come la nostra, partecipazione in quanto portatori della conoscenza dei problemi reali delle comunità che amministrano. Problemi che sono sì di decine di migliaia di famiglie ma che coinvolgono direttamente comunità che, proprio in quanto hanno sviluppato un forte turismo balneare, sono diventate realtà di grande prestigio che danno lustro e immagine all'Italia in Europa e nel mondo.

In questo contesto è appena il caso di ricordare che nel turismo italiano quello balneare rappresenta una parte sicuramente considerevole con i suoi milioni di servizi quotidianamente offerti ad una clientela italiana ed internazionale. Un turismo balneare che già sconta un ulteriore aumento dell'iva e che vede non poche aziende a rischio di revoca della concessione in quanto impossibilitate a pagare canoni esorbitanti. Ci sia consentito, a questo proposito, richiamare una osservazione fatta dal prof. Bergomi nella recentissima audizione nella 10^ Commissione del Senato durante la quale ha affermato, e noi lo sottoscriviamo, che il turismo è ancora oggi materia sottovalutata nel nostro Paese e ancor più dalla Comunità Europea che vede nella Direttiva Servizi un equilibrio di eguaglianze fra gli Stati non approfondendo che dei cinque Paesi europei aventi il demanio marittimo l'unico ad averne un rilevante danno è l'Italia.

Vi rivolgiamo, quindi, la richiesta di poter partecipare all’incontro e, qualora non lo riteneste opportuno, comunque Vi affidiamo, signori Ministri, oltre che l'impegno di salvaguardare un tale patrimonio tutto italiano, anche il messaggio da trasferire ai Commissari europei: le imprese balneari italiane difenderanno sino alla fine, e in tutte le sedi, il diritto a non vedersi portar via, con le concessioni, le loro aziende e il lavoro.  Siamo certi che ne avvertite tutta l'importanza e il peso di una grande responsabilità.

Attendiamo con fiducia il riscontro alla presente richiesta e con la massima attenzione il risultato di questo incontro.

Con l'occasione vogliate accogliere i nostri migliori saluti.

 

Vincenzo Lardinelli                     Fabrizio Licordari                   Riccardo Borgo

Presidente FIBA               Presidente Assobalneari - Italia         Presidente SIB