La liguria, le mareggiate e la salvaguardia delle imprese

Mag
7
2010

Martedì notte tutta la costa ligure ha subìto l’ennesimo attacco violento ed improvviso del mare, con danni che ancora una volta sono stati rilevanti sia per le spiagge che per le strutture e le attrezzature.

I nostri associati, che negli ultimi anni hanno dovuto più volte confrontarsi con la violenza della natura e quasi sempre sollevarsi con le proprie forze, stanno mettendo a punto la fotografia esatta di quanto è successo e la quantificazione dei danni.
Già fin d’ora possiamo dire che sono ingenti: le strutture erano già aperte o in via di apertura e ciò ha sicuramente aggravato la situazione. Nel migliore dei casi, è stato vanificato oltre un mese di lavoro di uomini e mezzi per portare al meglio dell’accoglienza spiagge e stabilimenti e, nella peggiore, spiaggia e attrezzature sono quasi del tutto sparite e, con esse, la prospettiva di una stagione che consentisse di vivere del proprio lavoro, legittima aspirazione non solo di chi gestisce una impresa balneare ma anche di ogni cittadino.

Alla luce di questa situazione chiediamo alla Regione da farsi carico, tramite i comuni, di un tempestivo monitoraggio che consenta una valutazione complessiva dei danni al fine di predisporre gli opportuni provvedimenti e, come io credo necessario, la proclamazione dello stato di calamità.
Aggiungo che, come dopo ogni mareggiata, ci sono spiagge del tutto sparite o fortemente ridotte e quindi, visto che siamo ormai ad inizio estate, obbligandoci, ancora una volta, a soluzioni improvvisate e precarie, che mal si conciliano con un turismo balneare di qualità, come vogliamo che sia quello della nostra regione.

 

E’ quindi necessario lavorare tutti per risolvere i problemi dell’immediato e quelli in prospettiva futura e pertanto siamo a chiedere:

 

  • che vengano rapidamente consentiti tutti i lavori necessari al fine di recuperare, anche con sorbonature o l’utilizzo delle barre di sabbia che si trovano alla foce dei fiumi, quanto più arenile è possibile per garantire una stagione decente;

  • che venga messa mano a tutti gli indispensabili provvedimenti di ripascimento, accompagnati dalle necessarie opere di contenimento e salvaguardia, che diano garanzie di stabilità alle nostre imprese e a tutto l’indotto che le accompagna, così da non ridursi ad uno spreco di ingenti risorse con ripascimenti i cui effetti benefici sono destinati a scomparire in brevissimo tempo;

  • chiediamo alla nuova Giunta regionale di farsi promotrice di un tavolo con i Comuni e le associazioni di categoria dove questi problemi vengano affrontati in modo complessivo e organico e dove ognuno si assuma, anche dal punto di vista economico, le proprie responsabilità e i relativi impegni.
    Per quanto ci riguarda siamo disponibili a fare la nostra parte ( lo abbiamo già fatto in più comuni – ad esempio Varazze e Loano -) sempre che ci siano le indispensabili prospettive di futuro che ancora oggi pare che la Commissione Europea non ci voglia riconoscere, ma che sono necessari per affrontare ed onorare impegni proiettati nel futuro e, con essi, a garantire l’avvenire delle imprese e delle nostre famiglie ;

  • visto che il turismo balneare rappresenta oltre l’80% del turismo ligure e che le oltre 1.500 imprese che vi operano ne sono parte fondamentale, senza parlare dell’indotto che ne consegue, chiediamo al Presidente e alla Giunta Regionale, a tutte le forze politiche, ai parlamentari liguri e a quelli europei, alla vigilia dell’attuazione del federalismo demaniale, di mettere in atto con forza e determinazione, magari d’intesa con le altre Regioni, tutte le iniziative nei confronti del Governo e della Comunità europea atte a salvaguardare un sistema di imprese che connota fortemente e in positivo il turismo della nostra regione. Chiediamo che venga chiusa la fase delle promesse e che ognuno, se ci crede e pensa sia utile non solo per le imprese interessate ma anche ad un intero sistema economico, passi a quella dei fatti concreti e risoluti;

  • contemporaneamente chiediamo alla Regione Liguria di mettere mano a tutte quelle semplificazioni burocratiche che, pur nel garantire il rispetto e la salvaguardia della costa, consentano di sviluppare e migliorare le attività e vengano concretizzati tutti quegli strumenti di stimolo e di verifica, come le norme per la classificazione delle strutture già prevista da una legge regionale, che diano modo di certificare oggettivamente la qualità di un settore che chiede di poter migliorare sempre di più qualità e quantità dei servizi turistici erogati e vuole farlo nel massimo della trasparenza e nella piena tutela dei diritti dei nostri clienti e dei consumatori. Settore che se fosse destinato a soccombere o a vederne snaturata la peculiarità fatta di tante piccole imprese, impoverirebbe in maniera irreversibile l’offerta turistica ligure.

 

 

Savona, 6 maggio 2010