Importante svolta del Governo e dell’Avvocatura dello Stato nei confronti delle Regioni che hanno disposto l’indennizzo in favore del concessionario esistente in sede di assegnazione delle concessioni demaniali marittime.
Infatti all’udienza del 4 aprile scorso la Corte Costituzionale non ha potuto che prendere atto dell’avvenuta rinunzia al ricorso da parte dell’Avvocatura dello Stato in rappresentanza del Governo nella causa dallo stesso promossa contro la Regione Campania per la dichiarazione di illegittimità dell’art. 17, commi 3,4, 5 e 6 della legge nr. 6 del 05.04.2016 con la quale è stato disposto l’indennizzo in sede di pubblica evidenza delle cc.dd.mm..
Conseguentemente la Consulta non si è potuta pronunciare in merito alle questioni sollevate preannunciando, a mezzo del Relatore prof. Barbera, la dichiarazione dell’estinzione del processo sulla questione.
Non abbiamo motivo di ritenere che questa volontà del Governo sia confermata anche nei confronti della Regione Toscana per l’analoga legge regionale (art. 2 comma 1 della legge regionale nr. 31 del 09.05.2016) impugnata con ricorso nr. 40\2016 e che sarà trattata il prossimo 23.05.2017.
Si tratta di un importante e significativo “cambiamento di rotta” del Governo frutto dell’iniziativa sindacale concreta e fattiva (che si è espletata anche in una costante interlocuzione con le Istituzioni) e finalizzata a determinare una crescente consapevolezza politica e anche giuridica della necessità di una specifica tutela delle imprese attualmente operanti.
Naturalmente questa vicenda processuale non impedisce che le questioni sollevate (sia di competenza delle Regioni a normare la materia, sia della conformità dell’indennizzo ai principi costituzionali e comunitari – su quest’ultimo aspetto siamo fiduciosi alla luce anche della sentenza della CGUE Laezza del 28 gennaio 2016) non vengano in futuro esaminate dalla Corte Costituzionale in caso di eccezioni sollevate dai Giudici italiani in sede di eventuale contenzioso.
Ecco perché pur valutando positivamente che altre Regioni seguano l’esempio del Veneto, Campania e Toscana, riteniamo che spetti pur sempre allo Stato normare la materia ( ivi compreso l’indennizzo) al fine di evitare siffatto possibile rischio.
A tal fine è positivo che, dopo tanti atti politici (documenti, mozioni e odg, ecc.: importanti ma inefficaci), finalmente si sia avviato il processo legislativo dei diversi PPdLL depositati alla Camera dei Deputati: atti legislativi he necessitano, oltre che di una doverosa sintesi, di essere meglio precisati e migliorati.
Proprio perché consapevoli della drammaticità della situazione si continuerà a non farsi tentare dalla facile propaganda, tanto vuota quanto impotente, e con serietà, concretezza e determinazione si moltiplicheranno
gli sforzi per il conseguimento degli obbiettivi, da lungo tempo ormai individuati, e che continuiamo a ritenere irrinunciabili e giuridicamente fondati: ulteriori trent’anni per le nostre aziende, indennizzo pari al valore commerciale al termine di questo periodo e sdemanializzazione delle aree che hanno perso le caratteristiche della demanialità.
Obbiettivi che sono stati oggetto, da ultimo, del documento sindacale unitario notificato ieri a tutti i componenti delle Commissioni VI e X della Camera dei Deputati.
Bari li 07.04.2017
Il Presidente regionale Vicepresidente nazionale vicario
Antonio Capacchione