Sono gravi gli inadempimenti, prima di tutto del Governo, sia precedente che attuale, nell’applicazione della legge 145/2018 che ha differito di quindici anni la scadenza delle concessioni demaniali marittime funzionale a un riordino della materia.
In particolare, la mancata emanazione di una Circolare applicativa della legge e, al contrario, l’invio della Nota del 19 dicembre 2019 della Direzione dei Porti, lacunosa e fuorviante, hanno contribuito a cagionare i ritardi intollerabili dei Comuni e delle Autorità di sistema portuali nell’applicazione della legge medesima.
La legge che ha differito di quindici anni le concessioni vigenti, nelle more di una riforma organica del settore è costituzionalmente e comunitariamente corretta e va tempestivamente applicata.
Come ripetutamente ribadito, la gravità della situazione impone un intervento chiarificatore, non più rinviabile, da parte del Governo chiamato a difendere, in sede Europea, la balneazione attrezzata italiana sottraendo il settore dall’applicazione della Direttiva Bolkestein.