Le polemiche terminano qui. Ora necessario il confronto sui contenuti e la costruzione concreta delle soluzioni per salvaguardare 30.000 imprese balneari italiane, così come stiamo facendo con tutte le altre Forze politiche.
Amareggia e stupisce che al nostro documento, nel quale abbiamo sostanzialmente ribadito le proposte e le motivazioni di quanto le Organizzazioni che rappresentiamo (SIB – Confcommercio, FIBA – Confesercenti e OASI – Confartigianato) hanno fatto da metà ottobre ad oggi - e con l’occasione replicato, anche meno di quanto ragionevolmente opportuno, giusto e necessario, alle continue scorrettezze provocatorie da parte del presidente di Assobalneari - risponda con espressioni violente ed offensive il senatore Maurizio Gasparri, con il quale, e tanto meno con Forza Italia, volevamo e vogliamo aprire una sterile polemica, senza per questo non sentire la necessità di stabilire un minimo di verità.
Sarebbe fin troppo facile ricordare che il problema degli imprenditori balneari non è sorto in questi ultimi tempi ma, solo per citare alcuni fatti, ha avuto una lunga evoluzione: a partire dal 2009, con l’abrogazione a seguito dell’apertura della procedura di infrazione da parte dell’UE, del diritto di insistenza prima e del rinnovo automatico poi; con il recepimento nel nostro Ordinamento giuridico della Bolkestein con il Dlgs n. 59\2010 senza l’esplicita esclusione dei balneari, come già allora noi avevamo inutilmente richiesto; con l’impugnativa da parte dell’allora Governo, davanti alla Corte Costituzionale, delle varie leggi regionali (dall’Emilia Romagna all’Abruzzo), che stabilivano una proroga ventennale. E si potrebbe ancora continuare nella ricostruzione storica del problema balneare……
Non ci interessa individuare le responsabilità, diffuse, di chi ha governato in tutti questi anni e, tanto meno, minare le credibilità di oggi. Il nostro impegno non è rivolto a ricostruire il passato - che deve servire a tutti per evitare gli errori commessi - ma a lavorare per il futuro in quanto sarà la prossima legislatura a definire il destino delle nostre imprese e di 30.000 famiglie.
Preoccupano, però, le dichiarazioni di chi continua a indebolire i balneari italiani cercando di delegittimarne le loro principali Organizzazioni di rappresentanza. Respingiamo con fermezza il modo e i termini con il quale il senatore Gasparri ci rappresenta, senza evidentemente conoscerci e, soprattutto, senza sapere che noi - come le migliaia e migliaia di balneari che rappresentiamo e che anche in questo momento così complicato continuano ad avere fiducia nel nostro operato (e che sono ben al di là dei numeri ‘taroccati’ forniti dal suo suggeritore) - di queste imprese viviamo e rappresentano la storia e il futuro delle nostre famiglie.
Ci saremmo attesi da chi si è sentito infondatamente chiamato in causa una più utile risposta sul merito dei problemi posti a partire, per esempio, da come si voglia uscire dalla tagliola dell’art. 49 del Trattato o dalle sentenze del Consiglio di Stato, della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea. Temi né banali, né semplici, che sono esattamente quelli che non hanno consentito sino ad oggi, a nessuno dei quattro Governi di diverso colore politico che si sono succeduti nel frattempo, di fare passi avanti risolutivi per dare certezze al futuro delle nostre imprese.
Per quanto ci riguarda questa polemica con il senatore Gasparri e le onorevoli Deborah Bergamini e Paola Pelino termina qui.
Se lo riterranno opportuno - e proprio perché con il loro partito sono così impegnati sulla nostra vicenda - avremmo piacere di tornare a confrontarci sui contenuti e la costruzione concreta delle soluzioni che salvaguardino le imprese balneari italiane. Cosa che, peraltro, abbiamo tenacemente e costruttivamente continuato a fare con tutte le altre Forze politiche.
FIBA CONFESERCENTI Vincenzo Lardinelli
OASI CONFARTIGIANATO Giorgio Mussoni
SIB CONFCOMMERCIO Riccardo Borgo