Nel maxi-emendamento del Governo è saltata la moratoria ai rincari dei canoni demaniali, gravissime le ripercussioni per gli imprenditori balneari che stanno valutando in che modo reagire e quali provvedimenti adottare. "E' sicuramente una non conferma di un precedente impegno del Governo che non ci attendevamo" - afferma Riccardo Borgo, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio che associa circa 10.000 imprese. "Soprattutto se motivato dalla mancanza della copertura economica, continua Borgo, trattandosi di un provvedimento non annullato ma di cui si spostavano i termini dopo il periodo estivo, e malgrado, poi, il precedente accordo definito e sottoscritto con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo Michela Vittoria Brambilla, le Regioni e le Associazioni di categoria che il quale si garantiva il gettito previsto". Ci sembra, quindi, più una scelta politica ben chiara che altro. E' forte la delusione di dover cancellare l'ottimismo con il quale, appena la settimana scorsa, gli imprenditori avevano preso l'impegno di mantenere inalterate le tariffe per questa estate, così come in numero sempre crescente si apprestavano ad anticipare l'apertura degli stabilimenti balneari a Pasqua. "Domani affronterò questa nuova grave situazione che si è venuta a creare con i vertici del Sindacato e con la FIPE, conclude Borgo. E' certo che non staremo con le mani in mano ad assistere all'inevitabile chiusura di molte aziende che rappresentano, da anni, l'elite del turismo balneare in Italia".
DL INCENTIVI: CANONI SPIAGGE, BALNEARI MOLTO DELUSI
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