Bruxelles, 19 giugno 2012
Parlamento europeo – Sala ASP A3F383
Le organizzazioni sindacali in apertura dell’incontro hanno ribadito l’irrinunciabile necessità di salvaguardare il sistema delle imprese balneari attraverso l’esclusione dall’evidenza pubblica delle imprese oggi esistenti.
Il prof. Antonio Palma ha argomentato sugli aspetti tecnici in campo, oltre ad evidenziare quelli noti legati alla non scarsità del bene al fatto che le imprese balneari operano su concessione di beni e non di servizi. Per analogia egli ha richiamato alla risposta data dal Commissario Europeo Michel Barnier su un’interrogazione parlamentare nella quale si confermava l’esclusione dalla direttiva servizi delle imprese delle acque minerali.
Molto importante è stata la partecipazione e la posizione delle istituzioni regionali e locali presenti, le quali hanno confermato non solo il grave impatto di carattere economico e sociale del problema su 30.000 piccole e medie imprese e 100.000 addetti ma anche per il prodotto di eccellenza italiano che rischia di perdere caratteristiche e peculiarità.
I funzionari della Commissione Europea hanno ribadito che a parer loro non ci sia spazio per la non applicabilità della norma europea.
Grande assente al tavolo e all’interlocuzione con la Commissione europea nonostante le assicurazioni fornite durante la riunione del 23 febbraio scorso è stato il Governo italiano che sembra sia in fase di definizione del decreto legislativo senza che né le imprese né le istituzioni locali e regionali siano a conoscenza dei contenuti.
Per le organizzazioni delle imprese sarebbe inaccettabile che un procedimento di tale importanza per il loro futuro fosse portato in Consiglio dei Ministri senza l’indispensabile confronto.
Se così fosse saranno prese da parte delle imprese iniziative forti durante la stagione estiva.
Le organizzazioni sindacali sono disponibili a discutere le proposte con il Governo e a esaminare elementi di salvaguardia purché puntualmente motivati a tutela delle attuali imprese.