Capacchione: "Bisogna evitare una lettura frettolosa e ingannevole della sentenza odierna della Corte di Giustizia Europea"

Lug
11
2024
È urgente un intervento legislativo che chiarisca il tema delle concessioni demaniali marittime
sib

"Ci riserviamo una valutazione, dopo attenta analisi, della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea - ha dichiarato Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/CONFCOMMERCIO - osserviamo, però, che l'interpello del Consiglio di Stato riguardava esclusivamente la conformità al diritto europeo della devoluzione delle opere di difficile rimozione alla scadenza delle concessioni in favore dello Stato, non di terzi privati".

La domanda del Consiglio di Stato era in riferimento, esclusivamente, alla libertà di stabilimento ex art. 49 del Trattato non anche all'art. 17 della Carta di Nizza sul diritto di proprietà. 

La Corte di Giustizia ha ritenuto conforme la devoluzione delle opere in funzione della tutela della proprietà pubblica e delle finanze dello Stato.

Diverso è il caso di confisca in favore di un altro privato eventuale subentrante. 

A tal proposito si ricorda che con il trasferimento della concessione si trasferisce anche l'azienda che ivi insiste creata dall'attuale concessionario.

La mancata previsione di un indennizzo a carico del concessionario subentrante assicurerebbe a costui un arricchimento indebito in contrasto, non solo con i nostri principi costituzionale (v.art.42), ma anche con quelli della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (art. 1 del Primo protocollo aggiuntivo) sulla tutela della proprietà. 

"Fuorviante, pertanto, la lettura che viene data di questa sentenza per ammettere una confisca senza indennizzo estranea sia al nostro Ordinamento che a quello europeo - ha continuato Capacchione. Ancora più urgente, quindi, un intervento legislativo chiarificatore".