CANONI DEMANIALI: GLI IMPRENDITORI BALNEARI ANCORA IN ATTESA DI RISPOSTE

Set
18
2004

Pronti alla mobilitazione nazionale se a Genova non riceveremo proposte adeguate.

Mentre in Italia si studia una nuova politica nazionale per il turismo in grado di fronteggiare la crisi e favorire lo sviluppo dei territori e del sistema delle imprese, il comparto balneare, cardine del turismo italiano, è fortemente penalizzato dall’aumento dei canoni demaniali marittimi, il Governo, poi, continua a mantenere sotto pressione gli imprenditori non fornendo alcuna risposta alle loro giuste richieste di chiarimento. “La stagione turistico-balneare 2004 si avvia alla conclusione con un preoccupante segnale negativo per quanto riguarda le presenze sulle nostre spiagge, afferma Riccardo Scarselli, Presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. Resta ad oggi ancora irrisolta la questione legata agli aumenti dei canoni demaniali marittimi ed entro il 30 ottobre prossimo dovranno essere definiti i nuovi parametri di calcolo”. Nonostante gli sforzi e le sollecitazioni del Sindacato, l’intervento deciso da parte delle Regioni, il Governo non ha ancora convocato il previsto tavolo tecnico né ha fornito i dati relativi agli attuali introiti. “Vogliamo avere un confronto democratico sulla base di proposte concrete, continua Scarselli, gli imprenditori balneari sono in stato di agitazione perché entro pochi giorni si deciderà del proprio futuro e di quello delle loro famiglie. Ci auguriamo che una soluzione convincente possa essere formulata la prossima settimana in occasione della Conferenza del Turismo Italiano a Genova. Gli imprenditori balneari non vogliono che a causa di iniqui interventi dello Stato siano penalizzati i turisti, italiani e stranieri, in quanto il settore verrebbe, inevitabilmente, relegato fuori mercato. Stiamo lavorando, infatti, in un momento particolarmente delicato in cui dobbiamo continuamente confrontarci con una concorrenza sempre più agguerrita da parte degli altri Paesi del Mediterraneo”.