Roma, 22 dicembre 2016
A TUTTI I COMPONENTI DELLA GIUNTA DI PRESIDENZA
Per quanto riguarda la notizia apparsa su ‘Mondo Balneare’ che la Commissaria Elzbieta Bienkowska, nella risposta data all’interpellanza dell’eurodeputata Mara Bizzotto della Lega, avrebbe confermato l’indisponibilità della Commissione a riconoscere un eventuale indennizzo, si evidenzia che questa risposta è stata del tutto generica richiamando semplicemente la necessità di evitare “di accordare vantaggi” al concessionario uscente. Ma nel caso di un indennizzo non si sarebbe in presenza di un vantaggio ma del giusto ristoro per la perdita aziendale.
Ricordo, comunque, che non solo gli Stati ma anche la Commissione europea è tenuta ad applicare il diritto europeo così come interpretato dalla Corte di giustizia e a tal proposito giova ricordare che la sentenza della CGUE del 14 luglio “Promoimpresa” ha riconosciuto (v. punto 56) la necessità di una tutela del legittimo affidamento delle imprese attualmente operanti. A ciò si aggiunga (proprio sulla doverosità di un indennizzo nell’ipotesi di perdita dell’azienda), la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 28 gennaio 2016 “Laezza” dove si è chiarito che contrasta con il diritto comunitario l’appropriazione senza indennizzo da parte dello Stato di beni di un concessionario.
In definitiva, non è la Commissione Europea ma il Governo e il Parlamento italiano a dover affrontare e risolvere “la questione balneare” italiana nel quadro di un diritto comunitario che, come abbiamo illustrato, tutela sia il legittimo affidamento che la proprietà aziendale.
Cordiali Saluti.
IL PRESIDENTE
Riccardo Borgo