Le nostre spiagge si confermano la destinazione preferita dei vacanzieri. I 30.000 imprenditori balneari italiani ci mettono professionalità ed esperienza, ma hanno bisogno di certezze.
Le Bandiere Blu conquistate dai Comuni italiani salgono a 226 (16 in più rispetto al 2022) e rappresentano un fattore importante per la crescita e la valorizzazione dei nostri territori. Le località turistiche a vocazione marittima, infatti, fanno registrare valori migliori rispetto alla media nazionale così come confermato in questi giorni anche dall’Istat.
La balneazione attrezzata italiana con i suoi servizi di eccellenza costituisce un fattore di competitività di queste località e complessivamente del Paese nel mercato internazionale delle vacanze per cui sarebbe dannoso per tutti lederla o distruggerla.
La "questione balneare", che coinvolge un settore strategico per l’economia del Paese, è poi molto delicata perché riguarda decine di migliaia di famiglie che rischiano di perdere l’attività e le proprie imprese.
Auspichiamo che quanto prima si emani una legge che concili l'esigenza della concorrenza con la tutela dei diritti dei balneari: dalla conservazione del lavoro, alla salvaguardia della proprietà aziendale, fino alla tutela del loro legittimo affidamento nelle leggi e nei provvedimenti delle Istituzioni. Tutto questo a vantaggio dell’ambiente, dell’offerta turistica, dell’economia, dell’occupazione e, in modo particolare, dell’immagine del Bel Paese.